Governo nuovo, tartassati vecchi
Man mano che la legge di bilancio prende forma nei suoi dettagli, il «governo del cambiamento» si scopre sempre più conservatore.
Nel senso che, per finanziare un di po’ di spesa, conserva metodi antichi e ripropone ricette viste e riviste. Certe misure non le può prendere perché alcuni classici come il bollino sulla patente o la marca annuale sul passaporto sono state aboliti. Guidatori e viaggiatori si salvano. Ma i fumatori no: quelli non si possono abolire e allora ecco che dalla Relazione tecnica salta fuori che il pacchetto da 20 sigarette aumenterà di 10 centesimi: vale 108 milioni di entrate in più (altri 22,5 arriveranno dal tabacco e 1,8 dai sigari). Qualcuno sostiene che i produttori possono assorbire l’aumento senza trasferirlo sui fumatori: sarebbe la prima volta. L’esempio migliore lo ha fatto il top manager di una grande banca italiana: «Se cresce il prezzo della farina, ovvio che il panettiere aumenterà quello del pane».
E non lo diceva a caso, perché tra le pieghe della manovra è prevista anche una maggiore tassazione per le banche (sugli interessi passivi, cioè la loro «farina»): altra misura che colpirà i consumatori, attraverso l’aumento del costo dei conti correnti. Per lo Stato la misura vale 1,2 miliardi. E poteva forse mancare la casa? Tra le ultime novità della legge di bilancio c’è un altro classico: lo spolpamento del ceto medio, quelli che con i risparmi di una generazione hanno magari comprato una casetta di villeggiatura. A questi i 6.516 Comuni italiani che non applicano il tetto massimo potranno alzare le aliquote di Imu e Tasi (da cui sono esenti le abitazioni principali). Mentre 6.782 Comuni potranno anche alzare l’aliquota dell’addizionale Irpef, fino al 3,3%. E che dire dei giocatori? E dei più fragili di loro, quelli che passano troppo tempo sulle slot del bar. Per i Cinque stelle sono una categoria (aggiungiamo, giustamente) da proteggere. Ma per il momento la questione si risolve aumentando il prelievo erariale sulle macchinette, da cui mettere in contro 239 milioni di nuove entrate. Un po’ controintuitivo, no? Metodo sigarette, insomma: invece che difendere il vizioso, si tassa il vizio. Cose che capitano. Soprattutto se il tema resta sempre lo stesso: la disperata ricerca di coperture per una manovra da 37 miliardi, di cui almeno 22 sono tuttora in deficit.
IL GIORNALE
This entry was posted on sabato, Novembre 3rd, 2018 at 09:22 and is filed under Politica. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can skip to the end and leave a response. Pinging is currently not allowed.