Adesso l’Ufficio al Bilancio mette nel mirino il dl Sicurezza

L’Ufficio per il Bilancio del Senato è ancora protagonista di uno scontro con il governo.

Dopo le tensioni sulla manovra e sul Def, l’Upb torna a picconare il governo. E questa volta lo fa su uno dei provvedimenti chiave per l’esecutivo: il dl Sicurezza che ha appena ricevuto il semaforo verde a palazzo Madama. A quanto pare, secondo l’Ufficio Bilancio, il provvedimento non rispetterebbe “tutte le disposizioni vigenti in termini di copertura e di legislazione corrente di bilancio”.

Poi i tecnici affondano il colpo e di fatto sottolineano l’assenza di un allegato che riporti una stima dell’impatto del decreto sulla manovra: “Non è al momento corredato dall’allegato che evidenzia gli effetti sia in termini di competenza, che in termini di impatto sui saldi di finanza pubblica”.

Di fatto i tecnici dell’Ufficio Bilancio si concentrano anche sulle coperture previste per svariate decine di milioni di euro che con stanziamenti che arrivano da Fondi speciali del ministero dell’Interno e del ministero dell’Economia. Poi arriva anche una sorta di elenco di “obblighi” a cui si deve attenere il decreto: “Andrebbe confermata l’esistenza delle relative risorse per ciascuna annualità in gestione libera da impegni già perfezionati o in via di perfezionamento”. I tecnici dunque richiedono dati nel dettaglio e non voci di spesa generiche. L’Upb richiede anche alcune “rassicurazione” sul funzionamento del Fondo di solidarietà per le vittime delle richieste estorsive “visto che parte delle risorse vengono distratte da Fondo”. Insomma a quanto pare tra l’esecutivo e l’Upb si è appena aperto un nuovo terreno di battaglia.

IL GIORNALE

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