Le bufale di Rocco Casalino

Quando la balla è più grossa della pezza che provi a mettere non potrà fare altro che scoppiare. E così è successo a Rocco Casalino.

Ieri, il sito Dagospia ha tirato fuori un video pubblicato da ArcadeTv7 nel quale si vedeva il portavoce del premier Conte seduto su una cattedra davanti a una classe. La lezione che impartiva però non era proprio da incorniciare.

“Da bambino, da sempre, i vecchi mi fanno schifo. E tutti i ragazzi down…mi danno fastidio. Non ho nessuna voglia di relazionarmi a loro, nessuna voglia di aiutarli, poveretti che gli è capitata sta cosa ma non voglio occuparmene…”, dice Casalino.

Che poi, a chi gli chiedeva lumi sullo schifo di cui parlava, rincarava la dose: “È come se fa schifo il ragno…io provo fastidio…è imbarazzo, non so come spiegarlo, non voglio perderci tempo…non mi va di stare con i vecchietti, non voglio stare dietro ai bambini, non voglio fare bambini, non mi va di stare dietro a uno che è down, che non capisce niente…”.

Il diretto interessato si è difeso dicendo che “la stampa italiana pubblica vere e proprie bufale sul mio conto, con il solo obiettivo di colpirmi, infangarmi e mettere in dubbio la mia professionalità. Questa volta è stato pubblicato un video che risale ad oltre 10 anni fa, quando frequentavo il Centro Teatro Attivo di Milano, come si vede benissimo dalla lavagna alle mie spalle. In quel corso si sviluppava lo studio dei personaggi, li si interpretava, forzandone i caratteri in maniera anche paradossale e provocatoria. Le mie parole sono inserite in quel contesto e non rappresentano assolutamente il mio pensiero, né oggi né allora. Non capirlo è un atto di assoluta malafede. Gli articoli pubblicati dal Giornale, dal Messaggero, dal Corriere della Sera sono vere e proprie bufale”.

Bufale, dice Casalino. Il problema è che a dirlo è rimasto solo lui. Perché su YouTube è possibile visionare il video quasi integrale nel quale si vede che Casalino risponde a una ragazza in un’aula e lui stesso spiega che è lì per tenere una “lezione a scuola di giornalismo”. Nel corso della lectio addirittura l’ex concorrente del Grande Fratello, dopo essere stato contestato dalla classe che lo ascoltava ribatte: “Sto cercando di essere più onesto possibile”.

Nel video Casalino argomenta anche la parte incriminata, cioè quella su anziani e persone affette dalla sindrome di Down: “Chi di noi davvero va in un centro di handicappati ad aiutarli davvero? Tutti sono bravi a dire “bisogna avere compassione” ma poi stiamo tutto il giorno a fottercene di questi qua. Piuttosto che stare lì a dire “sì mi interesso dei vecchi etc”, io dico onestamente che se io devo stare lì a perdere tempo con un handicappato, io mi rompo le palle (…) Sai quante volte mi hanno chiamato in questi centri! Ci sono persone che si dedicano, vanno, aiutano, io non sono fatto così. Mia madre quando sarà anziana? La porterò in una casa di cura, pagherò per non sopportare mia madre da vecchia”.

Ma non c’è solo il video integrale a smentire Rocco. Un giornalista di Yahoo Notizie si è messo in contatto col Centro Teatro Attivo, chiamato in causa dal grillino, che ha precisato: “Il video in questione non è stato girato presso la nostra sede, né in un corso organizzato da noi. Ci riteniamo estranei alla vicenda e prendiamo le distanze dai contenuti espressi. Centro Teatro Attivo è una scuola che promuove da sempre, attraverso il teatro, una filosofia di inclusione”.

E come se non bastasse c’è pure la testimonianza di Enrico Fedocci, giornalista e diretto testimone perché all’epoca direttore del corso di formazione in giornalismo della Provincia di Milano, ha dichiarato a Repubblica: “Ho invitato Rocco Casalino come esercitazione per i ragazzi, come simulazione di una conferenza stampa/intervista, un incontro con un personaggio. Non si trattava di recitazione, raccontava se stesso agli studenti”.

Fedocci inoltre ha rivelato che Rocco Casilino gli aveva già chiesto mesi fa di cancellare il video dalla Rete. “Prima mi diede l’ok, poi mi disse “mi stanno fraintendendo tutti”. Prima di entrare in aula gli chiesi di sollecitare i ragazzi. Era in un momento nel quale cercava di uscire dal dimenticatoio e dopo quella esperienza cominciò una nuova carriera da giornalista”.

Insomma, a credere a Casalino è rimasto soltanto Casalino stesso.

IL GIORNALE

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