La doppia porcata

Oggi scopriamo che i conti presentati a Bruxelles dal governo non solo sono fuorilegge ma addirittura taroccati.

Non mi stupisco, visto che il responsabile economico grillino in Europa, tale onorevole Marco Valli, è un falsario che ha millantato una laurea in Economia alla Bocconi, università che non ha mai frequentato. Smascherato, si è dimesso ma questo spiega perché in Europa forse non fanno poi così male a non fidarsi di questa Italia. Una Italia impazzita che sta facendo di tutto per mettere paura dentro e fuori i suoi confini – anche agli uomini di buona volontà. Se sul fronte economico lo spauracchio si chiama «patrimoniale» su quello dei diritti e delle libertà la porcata è l’accordo imposto dai Cinquestelle alla Lega sull’abolizione della prescrizione, detto in altri termini il via libera ai «processi a vita».
E qui parliamo di una super porcata sia nel merito che nella forma e nella furbizia usata per approvare la legge senza spaccare una maggioranza divisa sul tema.

Del merito abbiamo già ampiamente scritto. Restare imbrigliati nelle maglie della giustizia è già una pena in sé, rimanerci con «fine pena mai» sconfina nella tortura sia per i presunti innocenti che per i presunti colpevoli. Con ricadute economiche non indifferenti perché la norma è un incoraggiamento ai nostri imprenditori a tirare i remi in barca (o a fuggire all’estero) e un disincentivo per imprenditori esteri a investire nel nostro Paese. La forma con la quale ieri è stata varata l’abolizione sconfina nel golpe. La decisione è stata presa in stanze segrete mentre era in corso la discussione in Parlamento, al quale è stato comunicato il verdetto votato nel caos e in fretta e furia – in violazione di ogni sua autonomia regolamentare e costituzionale.

E veniamo alla furbizia. Matteo Salvini, che oltre che molto bravo è anche molto furbo, ha giocato sui due tavoli. A parole si è dichiarato fortemente contrario, addirittura indignato, ma nei fatti ha accontentato l’alleato come contropartita del sì grillino di ieri l’altro al suo decreto sicurezza. In sostanza un voto di scambio sulla nostra pelle, per nulla mitigato dal fatto che la legge entrerà in vigore solo tra un anno. Giochi di potere, intrighi, prese per i fondelli, falsari e bugiardi. Un Paese così governato non può certo sperare in un futuro migliore.

IL GIORNALE

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