Cina, il robot conduce il tg. “Stile impeccabile, ma mette i brividi”

di PACO MISALE

Pechino, 10 novembre 2018 – Giacca, cravatta e occhialini d’ordinanza. Nello studio televisivo legge le notizie, sbatte le palpebre e muove la testa. La sua professione? Giornalista virtuale. In pratica un robot. Il primo conduttore di tg ‘clonato’ è stato inventato in Cina, creato dall’agenzia Xinhua (la più popolare nel Paese) e dal motore di ricerca Sogou. Voce lievemente metallica, look impeccabile e zero ‘papere’ tra una notizia e l’altra. A lui è stata affidata la conduzione delle news. «Salve, state guardando il notiziario in inglese» ha detto AI, tecnicamente un anchorman virtuale, presentandosi al pubblico. Il giornalista robot, di fatto diventato un membro del corpo redazionale, potrebbe essere scambiato per un giovane di circa 30 anni. Le sue sembianze sono identiche a quelle di Zhang Zhao, un anchorman reale.

Un altro alias è stato realizzato per Qiu Hao, speaker in lingua cinese. L’agenzia Xinhua usa già robot per la stesura di testi di brevi news online, ad esempio per riferire la chiusura delle quotazioni monetarie, anche se sotto la supervisione di un editor umano. Ma l’arrivo del conduttore artificiale ha scosso il pubblico: sui social media cinesi c’è chi lo ha definito «spaventoso», e chi ha detto che «mette i brividi» a vederlo.

La novità, ovviamente, fa discutere anche gli esperti. La performance dell’anchorman è stata vivisezionata, in particolare, da Michael Woolridge, professore del Dipartimento di computer science all’università di Oxford. Il cronista virtuale avrà pure espressioni umane e muoverà anche le labbra come un collega reale, ma «è molto piatto, monocorde, senza ritmo o enfasi. È difficile riuscire a guardarlo per più di qualche minuto», afferma il docente, citato dalla Bbc.

Eppure, in Cina, per molti rappresenta il prototipo del futuro. Motivo? Può lavorare 24 ore al giorno sul sito ufficiale dell’agenzia e sulle varie piattaforme social, con un risultato immediato: riduzione dei costi e aumento dell’efficienza. Il ricorso all’intelligenza artificiale, in particolare, potrebbe rivelarsi vantaggioso per la diffusione di breaking news in maniera tempestiva. «È un buon primo passo – sentenzia Noel Sharkey, professore emerito di Intelligenza artificiale all’università di Sheffield –. Migliorerà nel tempo».

Il giornalista (come il suo alias) è stato sviluppato con macchine che replicano il suono della voce, i movimenti facciali e la gestualità dei conduttori in carne e ossa. L’obiettivo che si voleva raggiungere, ha spiegato la Xinhua, era quello di creare «un’immagine che sembri umana, invece di un freddo robot». L’anchorman artificiale è stato presentato questa settimana nel corso della World Internet Conference di Wuzhen, nella Cina orientale, l’evento annuale più importante nel campo di Internet in Cina, giunto alla quinta edizione, pur tra le critiche dall’esterno per le restrizioni a cui il web è sottoposto nel Paese.

La difesa di Pechino, ribadita anche nel corso dell’evento di quest’anno dal capo del dipartimento della Propaganda del Partito comunista cinese, Huang Kunming, è che la Cina si pone a favore della pace nel cyber-spazio e come guardiano dell’ordine nel mondo digitale.

Ma ecco un esempio di tg robotico:

 

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