Di Battista choc sui giornalisti: “I pennivendoli? Vere puttane”

La crociata dei Cinque Stelle contro i giornalista riprende con forza. Dopo l’assoluzione di Virginia Raggi dall’accusa di falso documentale per la nomina di Renato Marra in Campidoglio, i vertici del movimento rilanciano la legge per mettere il bavaglio alla stampa e attaccano duramente i quotidiani nazionali.

Se da una parte Luigi Di Maio lancia accuse senza precedenti contro “Giornalisti d’inchiesta diventati cani da riporto di Mafia Capitale e scrittori di libri contro ‘la casta’ diventati inviati speciali del potere costituito”, Alessandro Di Battista posta su Facebook insulti durissimi contro i “pennivendoli”. “Sono loro le vere puttane”, scrive il grillino dal Nicaragua.

“Oggi la verità giudiziaria ha dimostrato solo una cosa: che le uniche puttane qui sono proprio loro, questi pennivendoli che non si prostituiscono neppure per necessità, ma solo per viltà”. Il post di Di Battista è infarcito di insulti durissimi. L’assoluzione della Raggi diventa così l’occasione per attaccare i giornalisti che in questi ultimi due anni hanno seguito il processo contro il sindaco di Roma accusata di aver piazzato il fratello di Raffaele Marra, ex capo di gabinetto del Comune di Roma, alla direzione del dipartimento del Turismo del Campidoglio.

“Non ve la prendete con i pubblici ministeri, hanno solo fatto il loro lavoro”, scrive su Facebook Di Battista secondo cui “i colpevoli sono coloro che l’hanno insultata, calunniata” quei pennivendoli “che da più di due anni le hanno lanciato addosso tonnellate di fango con una violenza inaudita”. Per l’esponente penstastellato, che da mesi è a zonzo per il Sud America, la Raggi è stata “trattata come una mafiosa, anzi peggio, perché i mafiosi, quelli veri, quelli che per anni hanno intrattenuto rapporti e frequentazioni con alcuni dei loro editori, non li hanno mai trattati così”. “L’hanno descritta come una ladra – continua – l’hanno accusata di corruzione non si sa poi davvero perché. E soprattutto hanno provato a colpirla come donna trattandola persino come una ragazza dissoluta, come una cortigiana moderna, come una sgualdrina. Le hanno appioppato una relazione sessuale dopo l’altra provando a colpirla nei suoi affetti, nella sua famiglia. Perché infangare un grillino per costoro in fondo non è mai reato”.

Anche Dibba senior ci va giù pesante su Facebook. “Prendetelo nel culo – scrive Vittorio Di Battista – vicini e lontani, amici, nemici fratelli e casseouli”.

IL GIORNALE

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