Insulti ai cronisti, Mattarella: “Libertà di stampa ha grande valore”. Fico: “Sarà sempre tutelata”. Casellati: “Pilastro della democrazia”
A due giorni dalla raffica di insulti scagliati contro la stampa dai 5Stelle – dopo la sentenza su Virginia Raggi – il caso provoca ancora reazioni nel mondo politico, e non solo. E interviene il capo dello Stato: “La libertà di stampa ha grande valore”, dice Sergio Mattarella durante un incontro con un gruppo di studenti al Quirinale. E prova a spiegare qual è il suo atteggiamento nei confronti degli articoli, più o meno graditi che siano. “Al mattino leggo i giornali: notizie e commenti, quelli che condivido e quelli che non condivido e forse questi secondi per me sono ancora più importanti. Perché è importante conoscere il parere degli altri, le loro valutazioni. Quelli che condivido sono interessanti, naturalmente e mi stanno a cuore; ma quelli che non condivido sono per me uno strumento su cui riflettere. E per questo ha un grande valore la libertà di stampa, perché, anche leggere cose che non si condividono, anche se si ritengono sbagliate, consente e aiuta a riflettere”.
E nelle stesse ore, sul tema della libertà di stampa, si registra un intervento di entrambi i presidenti delle Camere. Uno dei due, Roberto Fico, è peraltro proprio un esponente dei Cinquestelle: “C’è la Costituzione, la libertà di stampa è tutelata e sarà tutelata fino alla fine, ma negli ultimi trenta anni è mancata una cultura generale dell’indipendenza ed è un tema che va affrontato perchè la stampa influenza la politica e i politici influenzano i giornalisti”, ha detto Fico a margine di un appuntamento a Napoli. “Abbiamo bisogno come Paese di uscire fuori dallo scontro costante da parte di tutti. Bisogna riuscire ad avere un altro tipo di dialogo, e questo vale per tutti gli attori coinvolti”.
La presidente del Senato, Elisabetta Alberti Casellati, dice che “il giornalismo parlamentare ha rappresentato nella nostra storia nazionale un pilastro della democrazia liberale”. Parole pronunciate in occasione di un seminario su stampa, comunicazione politica, che si è svolto oggi in Senato.
Il presidente dell’Europarlamento, Antonio Tajani, si è detto “fiero di essere giornalista. Senza libera stampa, non esiste democrazia. Ci sono preoccupanti segnali in Europa contro la libertà d’informazione. Il Parlamento europeo respinge ogni minaccia ai giornalisti e ricorda il sacrificio di Daphne Caruana Galizia”. Giorgio Mulè, deputato di Forza Italia e portavoce azzurro, interviene in aula: “Affermare che i giornalisti sono ‘infimi sciacalli, cani da riporto di mafia capitale, inviati speciali del potere costituito, corrotti intellettualmente e moralmente’ significa bestemmiare l’articolo 21 della Costituzione. Equivale a pronunciare una minaccia che ci riporta per assonanza e identità di espressione al baratro della barbarie che appartiene alla feccia dell’umanità e cioè a mafiosi e camorristi. Significa parlare la lingua di Totò Riina e dei boss di Camorra e ‘ndrangheta, la lingua di chi defini’ infimi sciacalli condannando a morte eroi del giornalismo”.
Libertà di stampa, Mulé (FI): “Dire giornalisti sciacalli significa bestemmiare la Costituzione”
Il presidente della Vigilanza, Alberto Barachini, chiede a Di Maio di intervenire in Commissione: “Le accuse ai giornalisti formulate negli ultimi giorni da diversi esponenti del Movimento Cinque Stelle sono infamanti e non possono essere accettate in una moderna democrazia. Tali accuse acquistano una particolare gravità se provenienti da soggetti che rivestono cariche governative. Voglio esprimere, pertanto, la mia solidarietà a tutti i colleghi che ogni giorno, anche rischiando la vita, lavorano a tutela del diritto dei cittadini di essere informati, svolgendo una funzione di interesse generale”.
E interviene anche il sindacato: “Condanniamo, ed è dire poco, le affermazioni che hanno caratterizzato in questi giorni un partito di governo nei confronti della stampa”, ha detto la numero uno della Cgil, Susanna Camusso.
Con una nota arriva la solidarietà della stampa estera in Italia: “L’Associazione della stampa estera in Italia esprime la propria solidarietà nei confronti di tutti i colleghi giornalisti, italiani e non, che sempre più frequentemente vengono attaccati in Italia e nel mondo. Crediamo fortemente che il nostro lavoro, grazie alle libertà di stampa e di informazione, sia uno dei pilastri della democrazia e, oggi più che mai, vada protetto per il bene delle istituzioni democratiche e di chi, con esse, viene rappresentato”.
REP.IT