Libia, Haftar al vertice di Palermo. Oggi Conte incontra i leader insieme
Palermo, 13 novembre 2018 – Ieri è iniziata la conferenza internazionale di Palermo. Il futuro della Libia dipenderà dagli accordi che saranno trovati tra oggi e domani nel capoluogo siciliano. L’obiettivo è stabilizzare il Paese nordafricano, strappando la gestione della sicurezza alle milizie, unificando le istituzioni e fissando le linee guida – senza però stabilire una data – delle elezioni presidenziali e legislative. E alla fine è arrivato anche il comandante della Cirenaica Khalifa Haftar, in forse fino all’ultimo. Il maresciallo libico è stato ricevuto dal premier Conte, che felice per la sua presenza gli ha riservato una lunga accoglienza con una stretta di mano e una pacca sulla spalla. Ma dopo vari minuti di colloquio, il comandante della Cirenaica ha lasciato la villa e non ha partecipato alla cena di lavoro. Haftar è tornato più tardi per il colloquio bilaterale con il premier Conte. Il presidente del Consiglio italiano ha avuto dei colloqui bilaterali con tutti e quattro i rappresentanti delle fazioni libiche. “Il tuo contributo per questa Conferenza è importante”, è quanto sottolineato il premier nel corso del colloquio con il generale, il quale avrebbe risposto ricordando a Conte che lui stesso aveva promesso al politico italiano la sua presenza a Palermo per il summit sulla Libia. L’incontro bilaterale “è andato molto bene”, si apprende da fonti diplomatiche. Haftar, secondo le fonti, ha detto che considera Conte un “amico”, che si fida molto di lui e che la conferenza per la Libia “è una ottima occasione”.
STAMATTINA VERTICE: CONTE- HAFTAR-AL SARRAJ- AL SISI – Il generale Khalifa Haftar stamatina tornerà a Villa Igiea dove alle 8:30, prima della plenaria, è previsto un vertice tra il premier Giuseppe Conte, Haftar, il presidente del governo nazionale libico Fayez al Sarraj, il presidente egiziano Abdel Fattah Al Sisi, il premier russo Dmitri Medvedev. All’incontro parteciperanno anche il ministro degli esteri francese Le Drian, il presidente del Consiglio europeo Tusk, i leader di Tunisia e Algeria e l’inviato Onu per la Libia Salamè.
I PROTAGONISTI – Tra i presenti e protagonisti della conferenza internazionale c’è Fayez al Sarraj, presidente del Governo di accordo nazionale, Aguila Salah, presidente del Parlamento, e Khaled Al Meshri, capo dell’Alto consiglio di Stato libico. Dall’Egitto è arrivato il presidente Abdel Fattah Al Sisi. Dalla Francia il ministro degli Esteri Jean-Yves Le Drian, ritenuto profondo conoscitore dell’area. Dalla Germania il sottosegretario agli Esteri, Niels Annen. Dagli Stati Uniti, dopo il forfait del segretario di Stato, Mike Pompeo, è giunto il consigliere speciale del dipartimento di Stato per il Medioriente, David Satterfield. La Commissione Ue ha confermato la partecipazione dell’Alto rappresentante per le politiche estere, Federica Mogherini. La Russia, che alla riunione del Consiglio di sicurezza ha assicurato “una partecipazione attiva” alla Conferenza, sarà presente con una delegazione guidata dal premier Dmitri Medvedev e il vice ministro degli Esteri, Mikhail Bogdanov, il massimo esperto della regione e il diplomatico russo più accreditato nel mondo arabo. Dalla regione, saranno presenti i capi di Stato o di governo e i ministri degli Esteri di Tunisia, Algeria, Ciad, Niger e Marocco. Ma si apprende in queste ore che Medvedev anche se già a Palermo, cenerà in un ristorante di Monreale, non partecipando alla cena ufficiale delle delegazioni a Villa Igiea.
CONTE – Il percorso verso la stabilità della Libia è “complesso” e “non prevede scorciatoie o soluzioni miracolistiche”, queste le parole con cui il presidente del Consiglio Giuseppe Conte si è rivolto ai suoi ospiti durante la cena di lavoro per la Libia. “Dobbiamo essere consapevoli che dopo questo evento rimaranno molti ostacoli”, ha aggiunto il premier. Tuttavia, si è detto convinto che la “partecipazione rappresenti di per sé un segnale estrameamente positivo e incoraggiante di attenzione e unità di intenti”. Riferimento alla presenza di Haftar che lo stesso Conte aveva definido fonfamentale, con quella del presidente Serraj, per arrivare a compromessi. Già nei giorni scorsi il presidente del Consiglio si era mostrato ottimista riguardo al vertice: “L’obiettivo è dare un contributo concreto al percorso di stabilizzazione del Paese in pieno accordo con i principali attori politici libici, che avranno a Palermo un ruolo da protagonisti”, ha scritto venerdì sera su Facebook. “Non a caso il messaggio che vogliamo lanciare è For Libya With Libya”, ha aggiunto citando poi il piano del rappresentante speciale dell’Onu in Libia, Ghassan Salamé, che “ha illustrato al consiglio di Sicurezza il nuovo piano di azione che sarà alla base della conferenza di Palermo”. “Non riteniamo certo di poter risolvere tutti i problemi, ma vogliamo creare una sostenibile occasione di incontro – ha aggiunto Conte – C’è grande attenzione per questo evento come attestato dall’elevato numero di conferme pervenute”.
SALVINI – Ne è convinto anche il vice premier e ministro dell’Interno, Matteo Salvini, secondo cui “a differenza di quello che fanno i francesi, il governo italiano si pone come mediatore, non vuole imporre, non pretende nulla, non fissa date di elezioni, non vuole imporre le sue aziende”. Quindi – aggiunge Salvini – “spero che tutti in Libia capiscano che l’unica via d’uscita per quel Paese e’ il dialogo con l’Italia”.
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