Borse, pesa lo scontro Italia-Ue. Milano chiude in rosso, spread a 313
–di Cheo Condina
Le Borse europee chiudono in territorio negativo una seduta nervosa in parallelo all’inversione di rotta (in rosso) di Wall Street. Pesa, a Piazza Affari e non solo, anche il perdurare dello scontro tra Italia e Commissione Ue sulla manovra con Austria e Olanda che hanno chiesto l’avvio della procedura di infrazione contro l’Italia. Lo spread Btp-Bund ha così archiviato la giornata in rialzo a 310 punti. A Milano, dove l’Ftse Mib chiude in ribasso dello 0,78%, spiccano i ribassi di Mediaset (-6,9% dopo la trimestrale), con l’andamento della raccolta pubblicitaria che preoccupa gli operatori, e Telecom Italia(-3,1%) causa le incertezze sul ricambio ai vertici dopo la sfiducia all’ad Amos Genish. Negative anche le banche e i petroliferi anche se il greggio tenta il rimbalzo (+2,4% il Wti oltre 57 dollari al barile) In cima al listino spiccano invece Buzzi Unicem(+2,7%), Moncler (+2%) dopo l’ottimismo del numero uno Remo Ruffini sui conti 2018, e Pirelli (+2,2%) in attesa dei conti. Bene alcune utility dopo i conti in crescita della tedesca E.On(+3,6%) a Francoforte con A2a (+0,5%) che continua a correre dopo la trimestrale e il rialzo della guidance 2018 comunicati ieri. Sul resto del listino mini rimbalzo per Banca Carige (+5,2%) dopo il tracollo di ieri; tonfo di Geox (-15,5%) dopo i conti e la prudenza sul 2018.
Sul fronte valutario, l’euro si rafforza a 1,131 dollari (da 1,1290 ieri). Vale inoltre 128,8 yen (da 128,7 yen), mentre il dollaro-yen si attesta a 113,88 (da 114).
Balzo dello spread, il Governo sceglie la linea dura con l’Ue
Netto rialzo per lo spread tra BTp e Bund che accusa il nuovo round di confronto tra il Governo e la Ue sulla manovra rispetto alla chiusura di ieri di 304 punti. Il Governo, sottolineano gli analisti di Mps Capital Services, ha optato per la linea dura, mantenendo i saldi e la crescita invariati nella lettera spedita a Bruxelles, sebbene abbia aumentato la cifra delle dismissioni. Sono state inserite clausole di salvaguardia per evitare che il deficit salga oltre il 2,4% qualora le previsioni di crescita non si realizzassero. La Commissione europea pubblicherà le opinioni sulle leggi di bilancio dei Paesi membri, inclusi l’Italia, il 21 novembre prossimo.
A Milano giù Mediaset dopo la trimestrale, bene Pirelli
Sul listino principale pioggia di vendite, si salvano solo le Pirelli & C in attesa dei dati e con un mercato in ottobre che evidenzia buoni volumi nel truck e misti
nell`auto. Pesante Mediaset dopo il trimestre deludente, male anchePoste Italiane e Telecom. Giù i petroliferi con Saipem, Tenaris ed Eni sotto pressione a causa del calo del greggio. In rosso pesante anche tutti i bancari. Fuori dal listino principale, giù Geox dopo la trimestrale deludente. In calo pesante Tiscali dopo il rialzo della vigilia.
Riparte il greggio dopo il crollo di ieri
Riparte invece l petrolio, dopo il tweet di Trump e l’outlook emerso nel report dell’Opec, che vede la domanda calare più rapidamente del previsto. Nel breve l’attenzione si focalizzerà sui dati delle scorte private Usa, sul report mensile dell’Aie (entrambi oggi) e sulle scorte Usa ufficiali pubblicate dal Dipartimento dell’Energia (domani). Il Wti, sottolineano gli analisti di Mps Capital Services, scende da 12 sessioni consecutive, evento record. Il Brent ieri ha perforato anche il supporto di breve in area 67 dollari al barile, mettendo a segno un ribasso di quasi il 7% e toccando i minimi da marzo, spaventato dalla revisione al ribasso della domanda da parte dell’Opec. Su base tecnica, è particolarmente importante il supporto dinamico collocato intorno ai 64 dollari, che è costituito da una trendline rialzista iniziata nel 2016. Intanto, sul mercato valutario, torna a indebolirsi l’euro/dollaro ben al di sotto della soglia di 1,13.
(Il Sole 24 Ore Radiocor)