Decreto fiscale, nuovo cambio di rotta: “Non ci sarà la dichiarazione integrativa”
Cambia il decreto fiscale. Al termine del vertice di Palazzo Chigi, Lega e M5s hanno fatto sapere di aver trovato un “pieno accordo“. Sparisce la possibilità di una dichiarazione integrativa. “Restano tutte le misure della pace fiscale come la possibilità di spalmare in 5 anni il dovuto”, dicono fonti della Lega. Introdotta una tassa dell’1,5% sui money transfer, mentre slitta il carcere agli evasori, che sarà contenuta in un ddl ad hoc.
Con un vero e proprio colpo di scena, il decreto fiscale cambia ancora, e alla radice. La già discussa dichiarazione integrativa, motivo di tensione tra Movimento 5 Stelle e Lega anche nella turbolenta fase di gestazione del provvedimento approvato ma poi rivisto e corretto in due distinti cdm, scomparirà dal testo, annullando di fatto l’operazione di condono fiscale cardine del dl, fortemente voluta dal partito di Matteo Salvini.
Al termine del vertice il vicepremier Luigi Di Maio si è detto “molto felice” dei risultati portati a casa. Allo stesso tempo però sul carcere per gli evasori, mantra dei pentastellati, è stato deciso di non intervenire subito, rimandando la questione a un disegno di legge ad hoc. La “dichiarazione integrativa speciale” prevista dal testo, frutto di una lunga mediazione tra i due azionisti di governo, consentiva di dichiarare fino al 30% in più di quanto già comunicato al fisco, con un tetto massimo complessivo di 100 mila euro di imponibile per anno d’imposta su 5 anni (quindi teoricamente fino a 500 mila euro). L’obiettivo era quello di permettere di sanare Irpef, Irap, ritenute e contributi, non solo non versati ma anche non dichiarati, pagando solo una quota delle tasse dovute: il 20% anziché le relative aliquote. Gli errori formali nelle dichiarazioni dei redditi potranno quindi essere corretti pagando 200 euro per ogni anno. Resteranno invece in piedi le altre sanatorie, dalla rottamazione-ter alle liti fiscali. Così come rimarrà la norma sul saldo e stralcio ma solo delle minicartelle.
Tra le novità dell’accordo ci sono anche materie che con il fisco hanno poco a che fare. Su spinta della Lega, arriverà una tassa dell’1,5% sui money transfer, così come entrera’ nel decreto il rinnovo del bonus bebè, su cui si è personalmente impegnato il ministro della famiglia Lorenzo Fontana. Saranno detassate le sigarette elettroniche, mentre il Movimento 5 Stelle ha annunciato la detassazione dei “metri quadrati di ombra degli ombrelloni presenti negli stabilimenti balneari”. Dal vertice non sono emerse novità sulle Bcc, anche se il tema resta centrale.
TGCOM