E spunta pure il bollo auto “a consumo”
Il bollo auto potrebbe cambiare e diventare «a consumo». Parrebbe una buona notizia, ma prima di brindare meglio aspettare che il governo fornisca qualche dettaglio in più.
Per ora c’è solo un accenno che il ministro per l’Ambiente Sergio Costa ha fatto durante la firma di un accordo per il miglioramento della qualità dell’aria a Roma.
Il suo ministero, ha detto Costa, promuoverà presso quello dei Trasporti «una proposta per l’aggiornamento delle tasse automobilistiche utilizzando il criterio del bonus malus». Incentivi e penalizzazioni, dunque. Ma un po’ poco per dire da quali comportamenti dipenderanno. L’ipotesi più probabile è che si vada nella direzione indicata dal Parlamento europeo che ha auspicato un modello basato sul contributo della singola vettura all’inquinamento da CO2.
Alcuni Paesi europei hanno già norme che vanno in questa direzione. Ma anche in questo caso c’è un’incertezza di fondo. è evidente che chi più «consuma» più inquina. Ma l’aumento o lo sconto del bollo potrebbe essere calcolato in due modi diversi: da una parte c’è la possibilità di agganciarlo al valore di produzione di CO2 teorica che è stimato nel libretto di ciascuna macchina. Dall’altra, in modo più accurato, ci si potrebbe basare sul consumo di carburante. Quest’ultimo modello, se portato alle estreme conseguenze, consentirebbe a chi possiede un auto ma non la usa di non pagare nulla, se il sistema fosse basato sui chilometri percorsi o sul carburante consumato. Il sistema indicato dal Parlamento europeo prevederebbe invece dei rilevatori della produzione di anidride carbonica installati a bordo di ciascun veicolo. Dal 2006 il bollo cambia a seconda della classificazione «euro4», «euro 5» o «euro 6» del veicolo.
IL GIORNALE