Matteo Salvini provoca ancora Di Maio sugli inceneritori
Dopo tre giorni di battibecchi sui rifiuti e sugli inceneritori, Matteo Salvini continua a provocare il suo collega di Governo, Luigi Di Maio. “Se hanno fatto finta di niente per trent’anni, io non sono al governo per fare finta di niente – afferma Salvini all’assemblea nazionale della Cna -. I rifiuti vanno smaltiti producendo anche utili, energia, ricchezza e non producendo i roghi tossici che avvelenano e ammazzano”.
Il ministro dell’Interno continua: “Se produci dei rifiuti, quasi ovunque quei rifiuti significano ricchezza non devastazione. Bisogna spiegare alla nostra gente che per il nostro bene, per la nostra salute e il nostro business non possiamo più far finta di niente”.
“Gli inceneritori non sono nel contratto. Se parliamo di inceneritori in Campania c’è uno dei più grandi inceneritori d’Europa”. Lo ha ribadito il vicepremier Luigi Di Maio a Vivita, il festival del vino cooperativo in corso a Milano. “La Campania tra l’altro è la mia regione – aggiunge – e ci vive la mia famiglia, quindi credo di sapere che in quella regione non bisogna fermare il business degli inceneritori ma il business dei rifiuti”.
In mattinata il vicepremier Di Maio era tornato sull’argomento: “Gli inceneritori non sono nel contratto – ribafdisce -. Se parliamo di inceneritori in Campania c’è uno dei più grandi inceneritori d’Europa. La Campania tra l’altro è la mia regione e ci vive la mia famiglia, quindi credo di sapere che in quella regione non bisogna fermare il business degli inceneritori ma il business dei rifiuti”.
Salvini tiene il punto anche sulle infrastrutture: “Il sabato sono di animo positivo non ho voglia di polemizzare con nessuno – afferma -. Lo dico agli amici di Governo, con cui ho firmato un contratto. Quando prendo un impegno con qualcuno do l’anima e il sangue per andare fino in fondo. Poi la realtà cambia e c’è bisogno di andare avanti e non indietro”. Il ministro prosegue: “Sono contento siano ripresi i lavori della Tap – aggiunge – se c’è infrastruttura cominciata, si analizzano i costi e benefici, ma io, in linea di principio vorrei finirla rispettando la sensibilità di tutti”.
Cumuli di rifiuti incendiati in provincia di Napoli. Intanto è caos rifiuti a Torre del Greco vicino a Napoli. Cumuli di rifiuti non raccolti, cittadini esasperati e roghi notturni. È lo scenario di piena emergenza che si vive in questi giorni a Torre del Greco dove nella notte ignoti hanno dato fuoco alle montagne di spazzatura non raccolta da giorni presso l’ecopunto di via del lavoro, quartiere Sant’Antonio, a ridosso di un complesso di palazzine di edilizia popolare e in un’area dove è stato ricavato anche un parco giochi oramai inutilizzato dai bambini della zona.
A spegnere il rogo causato da mani ignote sono stati i vigili del fuoco, allertati da chi dalle proprie finestre vedeva levarsi alte le fiamme mentre si era rintanato in casa per evitare di respirare i fumi potenzialmente tossici derivanti dal materiale plastico incendiato insieme alle altre frazioni di una differenziata che in città nell’ultimo anno è precipitata ben al di sotto del 30 per cento.
Fino all’estate scorsa la differenza era stata stabilmente sopra il 50 per cento, quando poi il sindaco dimissionario Ciro Borriello fu arrestato a seguito di un’inchiesta legata al mondo dei rifiuti per presunte tangenti intascate dalla vecchia ditta che si occupava della raccolta, la Fratelli Balsamo.
L’emergenza, dovuta in parte al collasso degli Stir campani e accentuata in città dalla profonda crisi che attanaglia il settore e che ha portato l’amministrazione a rescindere il contratto con la società Gema che gestisce l’appalto di nettezza urbana, non sta risparmiando nessuna zona di Torre del Greco, dal centro alla periferia.
L’HUFFPOST