Tifiamo Salvini ma stiamo perdendo

Matteo Salvini ha compiuto il miracolo di portare la sua Lega in alto, oggi più in alto di qualsiasi alto partito.

Non può essere un caso, è stato bravo e gliene diamo merito. Ovunque vada è accolto con entusiasmo, la gente lo ferma e lo tocca manco fosse una star internazionale. Insieme a Cristiano Ronaldo, in Italia, è stato il fenomeno mediatico e sociale del 2018, tanto che se mettesse a reddito la sua popolarità sicuramente farebbe un mucchio di soldi. Detto questo c’è un problema. Salvini non è una star dello spettacolo o dello sport, né mi risulta abbia come obiettivo quello di diventare ricco. Lui è un politico, e in politica il successo si misura non sul numero dei contatti su Facebook come fa la Ferragni, non sul numero dei fans che vanno in delirio alla sua vista come capita a Fabrizio Corona e neppure sui risultati Auditel che fanno del Grande Fratello il programma leader della tv. Un politico lo si misura sui risultati che porta a casa, sull’utilità che produce alla comunità che rappresenta. In questo senso è più simile a Cristiano Ronaldo, che oltre a essere il calciatore più famoso al mondo ogni partita risulta decisivo nel fare vincere la propria squadra.

Bene, io sono della squadra in senso allargato di Matteo Salvini, ma vedo che stiamo perdendo tutte le partite, e quando va bene portiamo a casa uno striminzito pareggio. Sono felice che aumentino gli estimatori della persona Salvini, ma devo prendere atto che aumentano anche lo spread e le tasse, pure quelle sulla Coca Cola. Onore a Salvini che fa diminuire gli immigrati, ma calano anche gli occupati. Grande Salvini che incanta le folle al Salone del motociclo, ma l’industria italiana anche quella lombarda – da sei mesi a questa parte non incanta più come prima e addirittura perde fatturato. Bravo Salvini che fa record di ascolti in tv e radio, peccato che su condono, flat tax e inceneritori non riesca a farsi ascoltare dai suoi alleati, che anzi lo deridono e liquidano con lo sberleffo «non conti una ceppa».

Salvini spopola, ma tra un po’, secondo Di Maio, la Guardia di finanza potrà spopolare in libertà nei nostri conti correnti senza bisogno dell’autorizzazione di un pm. Concludendo: Salvini può diventare anche Dio, ma se questo comporta che noi tutti liberali finiremo all’inferno, dove sta l’utilità?

IL GIORNALE

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