La manifestazione a Roma a favore di Virginia Raggi non fa il pieno
Sulla Scala dell’Arce Capitolina, Virginia, jeans e parka verde, prova ad aprirsi un varco tra i militanti ma più che un bagno di folla è un’onda inseguita dalle telecamere, tra operatori che si pestano i piedi e grillini che li maledicono. “Giornalai di m…fatela passà”, s’alza un coro che paragona in modo dispregiativo i cronisti agli edicolanti. È la scena clou di un sabato pomeriggio romano, la manifestazione di sostegno alla sindaca Raggi. Un mezzo flop: qualche centinaio di persone, compresi consiglieri municipali, staff, attivisti, raggisti doc. “Come due anni fa, siete di nuovo qui per stringermi in un abbraccio che sento fortissimo – lei si commuove – dal vostro sostegno partirà la rinascita di questa meravigliosa città. E sono felice di annunciare che abbiamo appena approvato la delibera e stanzieremo un miliardo di euro per la capitale, tutti soldi nostri”.
La tensione si stempera. Si placa la rabbia di un gruppo di attivisti venuti quasi alle mani con un cameran. In cima alla scalinata si alza la scritta “A testa alta”. L’unica bandiera 5 Stelle di una manifestazione volutamente no logo è quella dei grillini romeni.
Però piazza del Campidoglio, splendida come sempre, è vuota. Il Marco Aurelio è un cavaliere solitario in confronto all’altra kermesse, quella del 27 ottobre scorso contro “la grande monnezza, le buche e l’abbandono”, alla quale presero parte circa 10 mila persone.
GLI ASSENTI
Qui è poco più di una festa a sorpresa. Una festicciola fatta in casa, per pochi intimi. Viste le condizioni in cui versa Roma ci vuole coraggio del resto, Raggisti su Marte. Un evento lanciato sulla pagina Facebook “sempreconvirginia”, rilanciato dal tam tam degli amici. Ma fa un certo effetto comunque constatare le assenze. Nessun rappresentante del governo, neanche lo straccio di un sottosegretario, l’unica parlamentare è Federica Daga. “Personalmente speravo che ci fossero tutti, potevano esserci ma non ci sono, l’attenzione massima è sul governo”, li assolve Davide Barillari, consigliere regionale alla Pisana. E quando riusciamo a raggiungere nella calca la sindaca e le facciamo osservare il lungo elenco di defezioni tra ministri e vice ministri la risposta è sfuggente “sto bene tra i miei cittadini”. Sarà, ma l’elenco è lungo. Passi per Di Battista in Guatemala, ma tutti gli altri? Dove sono i parlamentari romani, i membri di quello che fu il direttorio imposto alla sindaca da Casaleggio? Dove sono la Taverna e la Ruocco?
In compenso si notano i consiglieri comunali Calabrese, Stefàno, Zotta, c’è Marcello De Vito, presidente dell’Assemblea capitolina, l’unico in giacca e cravatta. “Se la prendono con Virginia ma la colpa è anche di noi romani – dice Alba, 71 anni – che lasciano l’immondizia sulla strada e i cassonetti vuoti. Dipendesse da me doterei ogni condominio di una frusta”. Ci sono soprattutto giovani ma anche qualche capello bianco. “Sono qui perché ho visto quello che è capitato a Marino e non volevo che alla Raggi succedesse la stessa cosa – dice Claudio Mori, tessera radicale, 77 anni – per questo le ho portato una rossa”. Virginia sentitamente ringrazia.
L’HUFFPOST
This entry was posted on domenica, Novembre 18th, 2018 at 08:55 and is filed under Politica. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can skip to the end and leave a response. Pinging is currently not allowed.