L’Europa difende il nostro riso: dazi contro l’invasione asiatica
La Commissione europea ha riconosciuto il danno economico dovuto ai volumi di importazioni di riso dal Sud Est Asiatico e ha proposto di ripristinare per tre anni i dazi nei confronti delle importazioni di riso proveniente da Cambogia, Birmania e Vietnam.
Una proposta che avrebbe già ottenuto il sì (seppur ancora informale) di 17 Paesi membri.
Soddisfatta l’italiana Coldiretti e soddisfatte tutte le organizzazioni agricole che rappresentano i produttori di riso in Europa – Asaja (Spagna), Cap (Portogallo), Fnsea (Francia), Gaia Epicheirin (Grecia), Upa (Spagna) –, che avevano appunto chiesto all’Ue di attivare al più presto la clausola di salvaguardia per fermare le importazioni di riso asiatico a dazio zero che stanno facendo concorrenza sleale alle produzioni nazionali e comunitarie.
Nel documento Ue, come rende noto Coldiretti, viene annunciata l’attivazione della clausola di salvaguardia e lo stop alle importazioni agevolate. “Una necessità – fanno sapere i rappresentanti dei risicoltori europei – per fermare la concorrenza sleale tramite il dumping sociale che ha provocato il crollo delle quotazioni del riso ed ha permesso ai due Paesi di aumentare le loro esportazione nell’Ue da 9mila tonnellate nel 2012 a 360mila tonnellate nel 2017″.
“Auspichiamo l’approvazione in tempi brevissimi della proposta della Commissione europea di attivazione della clausola di salvaguardia“, hanno affermato i rappresentanti delle organizzazioni agricole e cooperative dei principali Paesi produttori, a due settimane dal possibile voto in sede di comitato tecnico, previsto tra il 4 e il 5 dicembre.
Nei giorni scorsi era stato il presidente di Coldiretti, Roberto Moncalvo, a lanciare il grido d’allarme: “Il tempo è scaduto. Se vogliamo che la risicoltura italiana sopravviva bisogna fermare le importazioni a dazio zero dai Paesi del sud est asiatico: Birmania. Cambogia e Vietnam. L’ abolizione dei dazi decisa da Bruxelles sul riso importato è costata 300 milioni di euro e i risicoltori italiani hanno perso 30 milioni l’anno negli ultimi 9 anni. La politica delle aperture ai Paesi asiatici decisa dall’ Unione europea ha provocato il boom delle importazioni; soltanto dalla Birmania sono cresciute dell’800%“.
Ora, in ritardo e a danni fatti, l’Europa ci ha messo una pezza: meglio tardi che mai.
IL GIORNALE
This entry was posted on lunedì, Novembre 19th, 2018 at 17:53 and is filed under Economia - Lavoro. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can skip to the end and leave a response. Pinging is currently not allowed.