Dalla Terra del fuoco al Paese in fiamme
Lo smaltimento dei rifiuti non è solo un grande affare, è una necessità primaria. Dove dilaga la sporcizia cresce il degrado ambientale e sociale, dove c’è degrado comanda la criminalità.
Ovvio che bruciare immondizia produce qualche effetto collaterale, ma i moderni forni offrono certamente più garanzie dei falò della camorra. Nel Nord Italia, dove gli impianti ci sono e funzionano, la qualità e la durata della vita sono decisamente superiori a quelle che si registrano al Sud dove i forni sono pochi, vecchi e spesso in avaria. Qualsiasi persona di buon senso spingerebbe quindi per costruire nuovi impianti per sottrarre veleni dall’aria e milioni di euro alle ecomafie. E invece no, nonostante la contrarietà di Salvini questo governo si oppone a bruciare l’immondizia, in Campania luogo della terra dei fuochi ma anche in tutta Italia, per affidarsi a un non meglio precisato piano buonista, unicamente basato sulla raccolta differenziata.
Di Maio pensa quindi di risolvere col senso civico dei cittadini un problema enorme in zone del Paese dove il casco, le cinture di sicurezza e le assicurazioni sono un optional per gli automobilisti, dove le tasse sono ritenute facoltative, dove l’abusivismo è regola. Una vera follia che ci ributta indietro nel tempo, in nome di una pura utopia: sarebbe come togliere tutti i semafori agli incroci perché la gente deve sapere che la precedenza va data a destra.
Questa vicenda spiega meglio di tante parole come mai l’Europa è scettica sulla possibilità di ripresa della nostra economia.
Ma, ancora di più, spiega come mai gli italiani con qualche soldo in tasca non si fidino a investirli nel debito comprando Btp. Ieri, per la prima volta dal 2012 un’asta di titoli di Stato ha fatto cilecca andando molto sotto le attese. Questo campanello di allarme è assai più pericoloso di qualsiasi parola di Juncker e sfata la leggenda del complotto. Si può avere fiducia in un governo che vuole seppellirci tutti sotto montagne di immondizia? Così facendo, ai rifiuti urbani continuerà a pensarci, a modo suo, la camorra. E questo non potrà che generare un altro rifiuto, quello di comprare i bot. Un rifiuto non biodegradabile e altamente tossico, altro che terra dei fuochi.
IL GIORNALE
This entry was posted on mercoledì, Novembre 21st, 2018 at 09:25 and is filed under Editoriali - Opinioni. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can skip to the end and leave a response. Pinging is currently not allowed.