La Commissione Ue boccia la manovra italiana. «Procedura di infrazione giustificata» Lo spread

I mercati lo avevano già previsto, la direzione era quella da settimane, e si sapeva. Ma adesso che c’è la conferma ufficiale la notizia fa comunque rumore: la Commissione europea boccia la manovra italiana e apre la strada alla procedura di infrazione. Bruxelles rigetta definitivamente il documento programmatico di bilancio del governo per il 2019 in considerazione della «violazione particolarmente grave» delle regole di bilancio. Un passo che non è altro che «la conseguenza logica e inevitabile della decisione presa dalle autorità italiane», commenta il commissario Ue Pierre Moscovici. «La nostra analisi – scrive la Commissione – suggerisce che il criterio del debito deve essere considerato non rispettato. Concludiamo che l’apertura di una procedura per deficit eccessivo basata sul debito è quindi giustificata». A questo punto, stando almeno a quanto si apprende da fonti Cinque Stelle a Palazzo Chigi, il governo intende fornire una dettagliata spiegazione degli obiettivi e dei parametri contenuti nella legge di bilancio ma senza comunque apportarvi modifica alcuna. Il premier Conte si dice convinto della solidità dell’impianto della manovra ed è pronto a spiegare nel dettaglio a Juncker la manovra e il suo senso, «al di là dei numerini». Perché, si ribadisce, «i nostri economisti la ritengono adeguata». La spiegazione sarà contenuta in un dossier di «tante pagine e molto tecnico». Non è della stessa idea, al momento, Moscovici: «Negli ultimi mesi c’è stato un autentico impegno di dialogo della commissione, abbiamo incontrato Giovanni Tria più volte di quanto possa ricordare ma le nostre domande, i nostri dubbi permangono. Non abbiamo ricevuto alcuna risposta a queste domande. Da dove proviene questa crescita aggiuntiva? Chi pagherà il costo di questa maggiore spesa? Noi continuiamo a credere che questo bilancio abbia dei rischi. Stiamo prendendo le nostre responsabilità nell’interesse dei cittadini italiani e nella zona euro».

I tempi della procedura d’infrazione

La via della procedura d’infrazione è tracciata, anche se Bruxelles aspetterà il parere degli Stati: «Il debito italiano resta la principale preoccupazione, l’Italia non sta rispettando il criterio del debito e per questo è giustificata una procedura per deficit eccessivo. Ma questo non significa che stiamo avviando ora una procedura per deficit eccessivo, perché ora spetta agli Stati membri» presentare la loro posizione «sulla nostra relazione», entro due settimane”, ha confermato Moscovici.

Il nodo del debito

Il tema più delicato è noto, quello del debito: «In una situazione di debito molto alto, l’Italia sta essenzialmente pianificando una spesa aggiuntiva significativa, invece della necessaria prudenza di bilancio», sostiene il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis. Inoltre «l’impatto di questa manovra sulla crescita sarà probabilmente negativo dal nostro punto di vista. Non contiene misure significative per rafforzare il potenziale di crescita, anzi, possibilmente il contrario». Non solo: «Il debito italiano rimarrà attorno al 131% per i prossimi due anni. Non vedo come perpetrare questa vulnerabilità potrebbe aumentare la sovranità economica. Invece, credo che porterà nuova austerity. Con quello che il Governo italiano ha messo sul tavolo, vediamo un rischio che il Paese cammini nel sonno verso l’instabilità. Spero che questo rischio sia evitato». E sul debito replica Conte: « Parla di quello del 2017, quindi quello del precedente governo». D’altronde il premier conta di far valere le ragioni italiane: Il governo è convinto della validità dell’impianto della manovra: ci confronteremo con Juncker sabato sera e spero che confronteremo le nostre posizioni».

Salvini: «A Bruxelles sono grafomani»

Meno istituzionale il commento del vice premier Matteo Salvini: «Arrivata la lettera? Tanto mi aspettavo anche quella di Babbo Natale. A Bruxelles sono grafomani che passano il tempo a fare letterine che non facevano quando c’erano manovre economiche che danneggiavano il paese». Salvini, però, assicura che alla Ue «risponderemo educatamente»: il vice premier rimane sostenitore della linea del «confronto e non dello scontro».

M5s: «Bocciatura Ue? Non arretriamo»

Critico il commento invece del Movimento 5 Stelle. «Ci chiediamo perché la commissione UE apra la procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia che ha sempre rispettato le regole, a differenza di altri Paesi. E le stiamo rispettando anche con questa manovra! Ai cittadini diciamo di non temere perché non arretriamo: non siamo stati votati per realizzare le stesse politiche distruttive dei vecchi governi», scrive su facebook Francesco D’Uva, capogruppo pentastellato alla Camera.

Tajani: «Siamo isolati»

Chi si considera «molto preoccupato» invece è il presidente del Parlamento europeo Tajani. «Siamo isolati, lo spread è stabilmente sopra i 300 punti, la Borsa è ai minimi dal 2016, abbiamo già perso 300 miliardi, cresce la sfiducia degli imprenditori», si legge in un post su Facebook. «A bocciare questa manovra non è tanto Ue, quanto la grande maggioranza di risparmiatori e investitori, a cominciare da quelli italiani», aggiunge. «C’è ancora tempo per cambiare questa manovra. I cittadini italiani non meritano di subire questo disastro per colpa dell’irresponsabilità del governo che, invece di risolvere i problemi degli italiani, si inventa ogni giorno nemici immaginari», conclude Tajani.

Martina: «Governo di irresponsabili»

Ancora più dura la posizione del Pd: «Un governo di irresponsabili che distrugge i sacrifici degli italiani e mina il futuro del paese. La manovra va cambiata subito #ladridifuturo», scrive su Twitter il Segretario uscente Maurizio Martina.

CORRIERE.IT

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