La bocciatura della manovra era attesa. E forse anche le battute di reazione da parte dei leader di governo erano state studiate. Matteo Salvini è il primo a esternare: “È arrivata la lettera di Bruxelles? Va bene, aspettiamo quella di Babbo Natale”, ha detto il vicepremier leghista durante un incontro sulla legalità alla Confcommercio. E poi chiude con un classico: “Ci lascino lavorare. Mi
sembrerebbe irrispettoso che arrivino sanzioni per una manovra di crescita. Tra un anno ne parliamo, ma no a pregiudizi. Noi nella manovra ci crediamo, non vado a sindacare nelle manovre degli altri Paesi”.
Maggiore understatement da parte del premier, Giuseppe Conte: Il governo è convinto della validità dell’impianto della manovra: ci confronteremo con Juncker sabato sera e spero che confronteremo le nostre posizioni”. Sullo spread che torna a impennarsi dice: “Un presidente del Consiglio che non si preoccupa dello spread sarebbe irresponsabile, ma la risposta è continuare a lavorare alle riforme che fanno bene all’Italia e all’Europa. Confido di poter convincere tutti sulla validità di queste riforme”. Poi se la prende con il governo precedente. “L’Ue parla del debito del 2017, quindi quello del precedente governo”.
La risposta dei 5Stelle viene affidata al capogruppo alla Camera, Francesco D’Uva: “Ci chiediamo perché la commissione Ue apra la procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia che ha sempre rispettato le regole, a differenza di altri Paesi. E le stiamo rispettando anche con questa manovra! Ai cittadini diciamo di non temere perché non arretriamo: non siamo stati votati per realizzare le stesse politiche distruttive dei vecchi governi”, scrive Facebook.
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This entry was posted on mercoledì, Novembre 21st, 2018 at 13:15 and is filed under Politica. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can skip to the end and leave a response. Pinging is currently not allowed.
sembrerebbe irrispettoso che arrivino sanzioni per una manovra di crescita. Tra un anno ne parliamo, ma no a pregiudizi. Noi nella manovra ci crediamo, non vado a sindacare nelle manovre degli altri Paesi”.
rep
Una disperata ammissione d’impotenza
di FRANCESCO MANACORDA
Maggiore understatement da parte del premier, Giuseppe Conte: Il governo è convinto della validità dell’impianto della manovra: ci confronteremo con Juncker sabato sera e spero che confronteremo le nostre posizioni”. Sullo spread che torna a impennarsi dice: “Un presidente del Consiglio che non si preoccupa dello spread sarebbe irresponsabile, ma la risposta è continuare a lavorare alle riforme che fanno bene all’Italia e all’Europa. Confido di poter convincere tutti sulla validità di queste riforme”. Poi se la prende con il governo precedente. “L’Ue parla del debito del 2017, quindi quello del precedente governo”.
La risposta dei 5Stelle viene affidata al capogruppo alla Camera, Francesco D’Uva: “Ci chiediamo perché la commissione Ue apra la procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia che ha sempre rispettato le regole, a differenza di altri Paesi. E le stiamo rispettando anche con questa manovra! Ai cittadini diciamo di non temere perché non arretriamo: non siamo stati votati per realizzare le stesse politiche distruttive dei vecchi governi”, scrive Facebook.