Di Maio: «In stampa 6 milioni di tessere per il reddito di cittadinanza»

Il reddito di cittadinanza sarà «il più grande investimento sul capitale umano», annuncia il vicepremier e leader del M5S Luigi Di Maio, ospite di Piazza Pulita su La7. Ogni beneficiario riceverà «una tessera a casa ed una serie di impegni da prendere. Ho già dato mandato di stampare le prime cinque o sei milioni di tessere elettroniche», dice. «Avrete tutti i parametri a breve», aggiunge riguardo le regole che accompagneranno il provvedimento. E sulla distanza da casa per le offerte di lavoro spiega che non sarà definita per «raggio di chilometri» ma «in macroaree». Rischio di alimentare il lavoro nero? Chi riceve il reddito di cittadinanza «non avrà il tempo — conclude Di Maio — Queste persone saranno impegnate per tutta la giornata». Mentre, sempre su La7, l’economista Pasquale Tridico ha spiegato come sarà applicato il «reddito» secondo la sua ultima versione, approvata in base ai fondi previsti dalla manovra.

Come funziona

Il reddito di cittadinanza durerà massimo tre anni, ma a metà percorso, dopo 18 mesi, ci sarà «un tagliando», cioè si verificherà se il beneficiario ha ancora titolo all’assegno fino a 780 euro (qui tutti i dettagli su come funzionerà il reddito di cittadinanza e chi ne avrà diritto). Quanto alla platea, detto che dipenderà dai soldi a disposizione, i tecnici osservano che bisogna riferirsi ai nuclei familiari piuttosto che agli individui, perché il sussidio sarà dato sulla base dell’Isee e non del reddito personale. L’Isee misura la ricchezza della famiglia, tenendo conto anche del patrimonio, esclusa la prima casa. Come riferimento base si ragiona su un Isee di 9.360 per i nuclei composti di una sola persona, che poi salirebbe in base alla numerosità della famiglia. Una volta ammessi al sussidio si riceverebbe la differenza tra il reddito che si ha e quello che si deve avere secondo il reddito di cittadinanza: 780 euro al mese per un individuo, cifra che salirà anche qui in base a quanto è grande la famiglia. L’assegno sarà pieno per chi vive in affitto mentre sarà più basso per chi ha la casa di proprietà. Chi riceve il sussidio dovrà impegnarsi in lavori di pubblica utilità, corsi di formazione e lo perderà se avrà rifiutato tre offerte di lavoro.

La polemica per l’«assistenzialismo» al Sud

Proprio negli ultimi giorni, nonostante la bufera tra M5S e Lega per il braccio di ferro sul decreto Anticorruzione, si erano riaccese le polemiche anche sul reddito di cittadinanza, tornato nel mirino dell’opposizione per il suo profilo «assistenzialista». Secondo uno studio dello Svimez, per pagare il «reddito» nelle sole regioni del Sud servirebbero oltre 10 miliardi di euro. E la Campania, dove si trova il collegio elettorale di Di Maio, è la regione che ne beneficerebbe di più, con una richiesta superiore al 30% dei fondi totali stanziati dal governo per applicare il provvedimento.

CORRIERE.IT

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