Le tensioni sui mercati hanno ridotto di 145 miliardi il valore della ricchezza finanziaria delle famiglie
“La situazione finanziaria complessiva delle famiglie italiane rimane solida. La ricchezza è elevata nel confronto internazionale, il grado di indebitamento è tra i più bassi nell’area dell’euro e concentrato presso i nuclei con maggiori capacità di sostenerne l’onere”. La diagnosi è contenuta nel Rapporto sulla stabilità finanziaria delle famiglie, secondo cui tuttavia “il calo dei prezzi delle attività ha determinato una riduzione del valore della ricchezza finanziaria delle famiglie che alla fine di giugno era inferiore del 2 per cento (poco meno di 85 miliardi) rispetto alla fine del 2017, nonostante i significativi investimenti netti (oltre 24 miliardi)”.
In particolare, segnala via Nazionale, “negli ultimi mesi il peggioramento dei corsi azionari e obbligazionari si sarebbe riflesso in un’ulteriore perdita di valore di circa l’1,5 per cento (intorno ai 60 miliardi). Si arriva così al conto finale di 145 miliardi. Il risparmio finanziario (circa 4mila miliardi) è infatti investito per la metà in attività esposte alle tensioni sui mercati (obbligazioni pubbliche e private, azioni, fondi comuni, fondi pensione e alcuni prodotti assicurativi). Gli investimenti in queste attività”, rilevano ancora i tecnici di Palazzo Koch, “sono più elevati per le famiglie con redditi superiori alla mediana; incidono tuttavia per una frazione non trascurabile (circa il 25 per cento) anche sulla ricchezza dei nuclei con redditi più bassi”.
L’impennata dello spread può costare “oltre 5 miliardi nel 2019”, con i Btp che hanno perso “circa il 9%” del valore dallo scorso maggio. Così la Banca d’Italia nel suo Rapporto sulla stabilità finanziaria. “L’incremento dei tassi all’emissione dei titoli di Stato – spiega via Nazionale – ha determinato negli ultimi sei mesi un’espansione della spesa per interessi di quasi 1,5 miliardi rispetto a quella che si sarebbe avuta con i tassi che i mercati si aspettavano in aprile; costerebbe oltre 5 miliardi nel 2019 e circa 9 nel 2020 se i tassi dovessero restare coerenti con le attuali aspettative dei mercati”. Bankitalia evidenzia che “da maggio i rendimenti dei titoli di Stato italiani hanno subito un marcato e persistente rialzo e il valore medio di mercato dei titoli in circolazione si è ridotto di circa il 9 per cento”.