Europa prudente, torna in scena la paura dazi. Piazza Affari -0,43%
–di Chiara Di Cristofaro e Stefania Arcudi
Piazza Affari, che ha cambiato direzione più volte , ha chiuso in modesto calo (-0,43%) con l’andamento in rosso di Wall Street. Anche le altre Borse europee hanno finito in discesa (Parigi -0,24%, Francoforte -0,4%, Madrid -0,05% e Londra -0,2% circa) una seduta incerta, orientata dalle rinnovate tensioni sui dazi e dall’attesa per il G20 di Buenos Aires, nel fine settimana. Sul fronte geopolitico, Trump torna a farsi sentire: il presidente si è dichiarato pronto a implementare i dazi (al 10 o 25%) sui rimanenti 267 miliardi di dollari di importazioni dalla Cina qualora il dialogo con Xi al G-20 non avesse esito positivo. «Stamani sui mercati si è registrata una certa volatilità dopo la notizia del portavoce del ministero degli Esteri cinese, secondo cui durante una telefonata del 1 novembre, Trump e Xi si sono impegnati a raggiungere un accordo per un beneficio comune», sottolineano gli analisti di Mps Capital Services.
Per quanto riguarda l’Italia, il mercato continua a scommettere, seppure con maggiore prudenza, su una maggiore apertura nei confronti della Ue da parte del Governo. Apertura che gli investitori giudicano positivamente, ma che non è detto porti a un accordo. Dal vertice di ieri sera non è uscita una revisione ufficiale dei numeri del deficit, ma l’intenzione sembra essere quella di una riduzione per evitare lo scontro con Bruxelles. In una giornata di aste, lo spread BTp/Bund ha chiuso a 295 punti, sui livelli dell’apertura, contro i 290 della vigilia.
A Milano banche a due velocità, in calo Stmicroelectronics
Sono le banche anche oggi a dare il tono alla giornata, in scia allo spread. Gli istituti di credito hanno cambiato più volte direzione, condizionando il mercato, con le prese di beneficio che colpiscono i titoli più comprati ieri, a partire da Bper Banca che è in coda al listino. Resta debole anche Ubi Banca. La migliore è Banca Generali, seguita da Intesa Sanpaolo ma gli acquisti premiano anche Mediobanca e Banco Bpm. In coda al listino i titoli energetici, ben comprati ieri, a causa del nuovo calo del prezzo del petrolio. In netto rialzo anche Leonardo e Brembo. Positive le utilities con Italgas e Terna in luce. Proseguono gli acquisti su Fiat, dopo le indiscrezioni sulla possibile vendita di Comau per 1,5-2 mld di euro. Debole Stmicroelectronics, con i dazi che potrebbero colpire anche gli iPhone.
Wall Street debole, dati macro deludono; male Apple
La Borsa americana è in calo, dopo l’intervista di Donald Trump al Wall Street Journal, da cui emergono nuovi dubbi sulla possibilità di un accordo commerciale tra Stati Uniti e Cina. Trump, tra le altre cose, ha ipotizzato dazi del 10% su laptop e iPhone della Apple importati dalla Cina. Per questo, Apple è tra i titoli che soffrono di più, insieme alle altre big del settore come Facebook, Netflix e Alphabet; guadagna lo 0,20% Amazon, che ha registrato una giornata di vendite record. Buone notizie, nel complesso, dallo shopping: il Cyber Monday ha registrato vendite online record, pari a 7,9 miliardi di dollari. Sul fronte macroeconomico, l’indice Case-Shiller per il mese di settembre ha mostrato un rallentamento della crescita dei prezzi delle case, scesa ai minimi dal gennaio 2017. Anche l’indice sulla fiducia redatto dal Conference Board è sceso a 135,7 punti, dopo i 137,9 di ottobre. Il dato è peggiore delle stime degli analisti, che attendevano un ribasso a 135,9 punti.
Spread in leggero rialzo a 295 punti
Chiusura in leggero rialzo per lo spread BTp/Bund. Il differenziale di rendimento tra il decennale benchmark italiano (Isin IT0005340929) e il pari scadenza tedesco, dopo il forte calo di ieri, si è mantenuto intorno ai valori di apertura ed ha archiviato la seduta a 294 punti base rispetto ai 290 punti base della vigilia. In risalita anche il rendimento del BTp decennale benchmark che ha terminato gli scambi al 3,29% dal 3,27% di segnato ieri in chiusura.
Vendite sulla sterlina, l’euro si avvicina alla soglia di 1,13 dollari
Dollaro in rialzo stamattina, dopo la dichiarazione del portavoce del ministro degli esteri cinese, con il cambio euro/dollaro sceso in prossimità di 1,13. Vendite sulla sterlina, penalizzata dalle parole di Trump: con riferimento al Regno Unito, il presidente Usa ha bocciato l’accordo della May con la Ue, dicendo che è vantaggioso solo per la Ue e dichiarando che tali condizioni renderebbero problematico un accordo commerciale Usa-Gb.
Petrolio in calo, produzione record in Arabia Saudita
Prezzi del greggio in calo oggi, con la produzione record dell’Arabia Saudita e l’attesa per la riunione del G20 nel fine settimana e dell’Opec la prossima settimana. Sono in calo Brent e Wti, dopo che ieri il petrolio ha registrato il rialzo maggiore da inizio ottobre, «mentre comincia a diffondersi tra gli analisti l’idea che il greggio sia in questo momento ipervenduto dopo il sell-off degli ultimi mesi», sottolineano gli analisti di Mps Capital Services. Tutti gli occhi sono puntati sul meeting G-20 del weekend (che include il Principe Saudita Bin Salman e Vladimir Putin) che potrebbe già fornire segnali su possibili tagli alla produzione in arrivo per l’anno prossimo.
(Il Sole 24 Ore Radiocor)