Licenza di rubare
di BEPPE BONI
Il decreto sicurezza votato con la fiducia alla Camera prevede, fra le altre cose, un investimento di 16 milioni di euro diretti in parte alla Polizia per contrastare la criminalità. Bene, ottima notizia. Una scelta concreta accanto al giro di vite su accoglienza, protezione umanitaria, status di rifugiati e lotta alla mafia. Uno dice, allora siamo a posto, più investimenti indirizzati alle forze dell’ordine uguale più tutela contro ladri e rapinatori. Ma in Italia la relazione fra leggi (Paese legale), quotidianità (Paese reale) non sempre è virtuosa. I meccanismi giudiziari infatti a volte sono malleabili, sensibili ad essere stiracchiati, vulnerabili alla discrezione di chi li deve applicare.
Possibile? Sì, possibile. L’esempio che sembra uscito da un film fantasy è la storia di Madame furto, una ladra internazionale di origine bosniaca talmente abile e capace di sgusciare attraverso le maglie della legge che andrebbe ingaggiata proprio dalla parte della legge. Come gli hacker più preparati che a volte entrano in organico nelle aziende informatiche. Non vinco il nemico? Beh, allora lo prendo come alleato e il problema è risolto.
Ragionamento paradossale a parte, Madame furto, 32 anni, arrestata per l’ennesima volta l’altro giorno a Roma dopo un doppio colpo ai danni di turisti giapponesi e spagnoli, vanta un curriculum di denunce, condanne ed espulsioni senza precedenti. Ma come accade spesso era (e forse tornerà ad esserlo presto) libera di «lavorare» fra il metrò e la stazione Termini della Capitale.
Tra il 2005 e il 2018 ha messo a segno decine di colpi, accumulato decine di denunce, collezionato condanne fino ad un cumulo di 17 anni e 6 mesi che, non si sa come, nessuno le ha mai fatto scontare. Magistrati troppo buonisti? Può darsi, in ogni caso la donna è sempre riuscita a schivare un lungo soggiorno in carcere chiedendo pene alternative (concesse) al Tribunale di sorveglianza fra gravidanze, figli piccoli da accudire, famiglia da assistere. Risultato: il conto in questi anni lo hanno pagato turisti e cittadini alleggeriti del portafoglio. Meglio non dirlo a tanti pensionati che fanno fatica ad arrivare alla fine del mese. Evidente che, provvedimenti dei giudici a parte, è in funzione un meccanismo – colabrodo se Madame furto la passa liscia ancora dopo 12 anni di onorata carriera in Italia, dove non dovrebbe strare, fra borseggi e furti. Quindi, bene il decreto sicurezza con nuovi provvedimenti, ma forse bisognerà dare un’occhiata pure a quelli già in vigore. Che funzionano, a volte, poco e male.
QN.NET