Inchiesta sui Di Maio
Per Luigi Di Maio ora la questione si complica. Il caso delle presunte irregolarità edilizie fatte dalla sua società e svelate dall’inchiesta de Il Giornale, così come il lavoro nero portato in chiaro dalle Iene, non sono esagerazioni giornalistiche o bazzecole come i Cinquestelle hanno tentato di liquidare.
Ora sono ipotesi di reato in capo anche in quanto socio – al ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro che si era autoproclamato campione del mondo di onestà e trasparenza. E ancora non ci si è addentrati per capire se per caso ci sia qualche crepa anche nelle denunce dei redditi della famiglia Di Maio, apparentemente incompatibili con il ruolo di imprenditori proprietari di case, fabbricati e terreni. Né si è andati a spulciare il libro paghe e contributi della sua società per accertare se i casi di lavoro nero siano solo quelli emersi o se invece si trattasse di una consuetudine della ditta.
Siccome il destino è beffardo, sotto la lente di chi sta accertando i fatti c’è anche una delle cinque stelle dei Cinque Stelle, quella che rappresenta l’ambiente, il cui rispetto è scritto nello statuto del movimento, «va tutelato in ogni sua forma come bene unico e fondamentale per la vita anche per le generazioni future». Precetto che i Di Maio non avrebbero rispettato accatastando, in un terreno di loro proprietà, rifiuti e scarti dell’attività edilizia che avrebbero dovuto essere invece smaltiti a norma di legge in quanto pericolosi per l’ambiente.
Luigi Di Maio dice che al più presto uscirà dalla società di famiglia, come se questo potesse in qualche modo salvargli la faccia. A noi il suo destino poco importa, anzi gli auguriamo di uscire indenne da possibili grane giudiziarie.
Quello che questa vicenda insegna è l’infondatezza della sbandierata superiorità morale dei Cinquestelle, della loro «diversità genetica» rispetto a tutti gli altri, come ha sostenuto il mitico ministro Toninelli in un memorabile Porta a Porta. La verità ovvia è che parliamo di uomini che difficilmente supererebbero come ognuno di noi un accurato test di verginità. Con una aggravante: oltre che peccatori comuni sono per di più arroganti e incapaci di amministrare e governare. Per questo, più che per gli abusi edilizi, sono davvero pericolosi.
IL GIORNALE
This entry was posted on sabato, Dicembre 1st, 2018 at 09:03 and is filed under Editoriali - Opinioni. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can skip to the end and leave a response. Pinging is currently not allowed.