Manovra, Conte: “Non lavoro a deficit sotto il 2%. Nei prossimi giorni nuovo passaggio con l’Ue”
È affidata al premier Giuseppe Conte la complessa trattativa con l’Unione europea sulla manovra. E oggi il presidente del Consiglio ha risposto a una serie di domande sul negoziato. “Non sto lavorando a questo obiettivo”, ha detto a chi gli chiedeva di una possibile riduzione del deficit sotto il 2 per cento.
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Eppure è proprio quella la cifra che la Commissione europea chiederebbe – l’1,95 per cento – con un sacrificio di 4 miliardi e mezzo. Più o meno quanto chiesto nel suo appello al premier, oggi, anche dal presidente di Confindustria Vincenzo Boccia: “Considerando che con appena quattro miliardi evitiamo la procedura di infrazione europea, direi a conte di chiamare i suoi due vicepremier e direi loro di togliere due miliardi a testa. Se uno dei due non vuole arretrare, mi dimetterei e denuncerei all’opinione pubblica chi si rifiuta”.
Ma il presidente del Consiglio annuncia anche che a breve ci sarà un nuovo confronto con le istituzioni europee. “Sulla manovra nel volgere di qualche giorno avremo un ulteriore passaggio con le istituzioni Ue e confido di pervenire ad una soluzione condivisa che ci possa evitare l’infrazione”. Dal fronte europeo oggi è arrivata la presa di posizione dell’Eurogruppo, piuttosto prevedibile in realtà. Con un richiamo al rispetto delle regole: “Sosteniamo la valutazione della Commissione Ue e raccomandiamo all’Italia di prendere le misure necessarie a rispettare le regole del Patto di stabilità”.
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Quanto a un possibile vertice con i due vicepremier e con il ministro dell’economia Tria, Conte è stato tranchant: “Non c’è nessun vertice, ma quale vertice? Qui si lavora sempre, non c’è bisogno mica di farne …”.
Nelle ore precedenti peraltro proprio il vicepremier leghista, Matteo Salvini, era tornato a difendere la misura bandiera del Carroccio: “Smontare la legge Fornero è un mio preciso impegno e lo faremo rispettando tutti i parametri. Però il diritto al lavoro, alla salute, alla pensione vengono prima di tutti i decimali”. La comunicazione nei confronti di Bruxelles è però cambiata. E anche Salvini, davanti a una domanda sul deficit ridotto al 2 per cento, ha risposto con understatement: “Non commento”.
Proseguono a rilento, intanto, i lavori della commissione Bilancio della Camera sulla manovra. Il via libera al provvedimento dovrebbe arrivare entro la giornata per consentire l’approdo in Aula domani, mercoledì, alle 14. L’esame è stato sospeso nella notte e i lavori riprenderanno alle 10 del mattino.
Aumentano sanzioni per lavoro nero
Sul fronte degli emendamenti alla manovra, arriva l’annuncio dei 5Stelle sul lavoro nero, tema, questo, molto delicato viste il caso sollevato dalle Iene che riguarda proprio il padre del ministro del Lavoro grillino Luigi Di Maio. Aumenteranno le sanzioni per violazioni in materia di lavoro “in una misura che va dal 10% al 20%”, dicono i membri della Commissione Bilancio della Camera del Movimento, spiegando che, in base a quanto previsto da un emendamento alla manovra approvato oggi, “se un datore di lavoro nei 3 anni precedenti è stato oggetto di sanzioni amministrative o penali per i medesimi illeciti, le maggiorazioni sono raddoppiate”. La stessa modifica consente all’Ispettorato nazionale del lavoro di assumere 300 lavoratori nel 2019, 300 nel 2020 e 330 nel 2021.
Abolito scudo per banche fallite
C’è poi stato il via libera della Commissione bilancio della Camera all’emendamento bipartisan che abolisce lo “scudo” contro gli amministratori delle banche fallite. Mentre un emendamento dei relatori prevede che dal 2019 le Regioni potranno spendere anche per altri scopi i fondi finora vincolati a garantire l’assistenza sanitaria dei migranti.
Allentati vincoli spesa per Comuni virtuosi
Si allentano i vincoli di spesa per i Comuni virtuosi che approvano il bilancio entro il 31 dicembre dell’esercizio precedente. Lo prevede un emendamento alla manovra approvato dalla commissione Bilancio della Camera. I vincoli che scompaiono, ha spiegato il primo firmatario Luigi Marattin (Pd), riguardano la comunicazione delle spese pubblicitarie, i piani triennali per l’individuazione di misure finalizzate alla razionalizzazione dell’utilizzo delle dotazioni strumentali, anche informatiche, che corredano le stazioni di lavoro nell’automazione d’ufficio, delle autovetture di servizio e dei beni immobili ad uso abitativo o di servizio; le spese per missioni; l’acquisto, la manutenzione e il noleggio di autovetture, nonchè l’acquisto di buoni taxi; infine l’acquisto e la locazione di immobili.
Carta identità elettronica anche alle Poste
La carta d’identità elettronica potrà essere richiesta anche alle Poste con l’obiettivo di accelerare le procedure laddove risultino ritardi di mesi (come a Roma). Lo prevede un emendamento alla manovra approvato in commissione Bilancio. Il Viminale potrà stipulare convenzioni “con soggetti dotati di una rete di sportelli diffusa su tutto il territorio nazionale che siano Identity provider e che abbiano la qualifica di certification authority accreditata dall’Agenzia per l’Italia digitale”. In pratica Poste, spiega il sottosegretario Massimo Garavaglia.
Stanziati fino a 10 milioni per vittime usura
Via libera della commissione Bilancio all’introduzione di livelli minimi e massimi per l’indennizzo delle vittime di reati violenti e assegna 10 mln l’anno fino al 2021 per le vittime di usura. “Per le vittime di reati violenti – aggiunge l’emendamento – l’indennizzo per ciascun avente diritto è del 50% dell’importo liquidato dal giudice con un tetto massimo di 50 mila euro. L’indennizzo sarà corrisposto nella misura di 40mila euro nel caso risulti ignoto l’autore del reato o nel caso non sia stata chiesta una provvisionale in sede penale”.
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