Danimarca, il governo confina su unʼisola i migranti irregolari o che delinquono
La Danimarca intende confinare i richiedenti asilo che sono stati respinti e che hanno commesso crimini a vivere su un’isola remota al largo della costa: lo ha annunciato il governo del Paese. Sull’isola di Lindholm, che si trova a circa un miglio e mezzo dalla costa, verranno inviati coloro che non possono rimanere in Danimarca ma che non possono essere espulsi per motivi legali e si trovano dunque in una sorta di limbo giuridico.
La misura, fortemente criticata dall’opposizione, fa parte dell’accordo di coalizione del governo che include il Partito Popolare Danese (Dansk Folkeparti), dalle posizioni fortemente anti-immigrazione. La formazione politica ha festeggiato l’annuncio pubblicando un cartone animato sui social media in cui si vede un uomo dalla pelle scura, vestito con abiti da musulmano, che viene scaricato su un’isola deserta. “Gli stranieri criminali – si legge nel testo che accompagna il video – non hanno motivo di stare in Danimarca. Finché non riusciremo a liberarcene, li trasferiremo sull’isola di Lindholm”.
Non è l’unica decisione presa dal governo guidato dal conservatore Lars Rasmussen nei confronti del partito di minoranza della sua coalizione che però, con poch parlamentari, è riuscita ad ottenere grandi concessioni soprattutto sulla questione migranti. Esempio ne è il “pacchetto ghetto” approvato la scorsa estate che prevede una integrazione forzata dei richiedenti cittadinanza che impone corsi di lingua danese o il divieto per i bambini di viaggiare nei paesi d’origine. O la confisca di beni ai migranti che arrivano in Danimarca con cui coprire parte delle spese di accoglienza. Il governo Rasmussen, in carica dal 2015, ha scelto di cambiare strategia: non più integrare i migranti ma ospitarli fino al loro ritorno nel luogo d’origine.Ecco dunque la decisione di usare l’isola di Lindholm che finora è stata impiegata dall’istituto di veterinaria per compiere esperimenti sulle malattie contagiose degli animali. Quindi via i laboratori, le stalle e i forni crematori per fare spazio ai dormitori. Con una spesa di 100 milioni di dollari entro il 2021 l’isola sarà resa accessibile. L’opposizione insorge ma il governo replica: non si tratta di una prigione. I migranti potranno andare avanti e indietro sulla terraferma. Ma la notte dovranno trascorrerla sull’isola, sorvegliati dalla polizia, e il collegamento marittimo non sarà costante. Insomma, non è una prigione ma qualcosa di molto simile.
TGCOM