Attila conquista la Scala di Milano: quasi 15 minuti di applausi. Ovazione per Mattarella alla Prima
L’Attila di Giuseppe Verdi conquista la Scala di Milano. E’ un successo la rappresentazione dell’opera diretta da Riccardo Chailly con la regia di Davide Livermore. Quasi 15 minuti di applausi lo sanciscono: più dell’Andrea Chenier del 2017 e della Butterfly del 2016. E gli applausi scroscianti sono anche per l’ospite d’onore: perché questa Prima – dopo due anni di assenza – vede per la prima volta nel palco reale il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Ad accogliere Mattarella – a cui le persone assiepate fuori dal teatro hanno gridato ‘Bravo presidente’ – il sovrintendente Alexander Pereira e il sindaco Beppe Sala. Per il presidente quasi cinque minuti di applausi all’arrivo, e altri applausi alla fine. L’affetto che Milano ha dimostrato per il presidente è stato riassunto dal sindaco Sala: “Milano vuole molto bene a Mattarella, abbiamo bisogno di Mattarella e dimostriamo vicinanza al Presidente della Repubblica”.
l presidente Mattarella, all’intervallo, si è intrattenuto con il direttore Riccardo Chailly e gli artisti. A loro ha detto: “La musica e la cultura sono il baluardo della democrazia” e, uscendo, ha aggiunto che “L’Attila mi sta piacendo molto”.
Milano, è il giorno di Attila: il videoracconto della Prima alla Scala
“Più che soddisfatto” il direttore Chailly. “Bello sentire il pubblico coinvolto, il teatro è sempre coeso il 7 dicembre. Ma stasera ho sentito assoluta e continua tensione da parte del pubblico. Tutta la sera è stata molto intensa, anche la qualità del silenzio”, ha commentato il direttore dopo il lungo applauso sul palco. E a fine serata arriva il risultato degli incassi:
2.532.701 euro per 1.888 spettatori. Anche il regista Davide Livermore, molto applaudito, ha intrecciato il successo della serata alla calorosa accoglienza al presidente: “Se la prima della Scala genera il rafforzamento del rapporto con le istituzioni, con chi garantisce la Costituzione io ne sono fiero”.
Entusiasti i tanti ospiti della Prima. Tra gli altri, la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, il ministro dell’Economia Giovanni Tria, il presidente della Regione Attilio Fontana, la senatrice a vita Liliana Segre, Fedele Confalonieri, l’ex premier Mario Monti, la vicepresidente della Corte Costituzionale Marta Cartabia e il prefetto Renato Saccone. Tanti ‘big’ del mondo dell’imprenditoria e della finanza italiani: dai vertici di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, Gian Maria Gros Pietro, Giovanni Bazoli, al patron della Brembo, Alberto Bombassei. Sono presenti inoltre, il presidente di Assolombarda, Carlo Bonomi, il presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri, la presidente di Eni Emma Marcegaglia, Carlo Presenti, Massimo Tononi della Cdp, Carlo Sangalli, il ceo di Vivendi, Arnaud de Puyfontaine. E, ancora, l’avvocato Paola Severino, la presidente dell’Accademia di Brera, Livia Pomodoro, Carla Fracci, lo chef Davide Oldani.
Il ministro dei Beni culturali Alberto Bonisoli è stato uno dei primi ad arrivare in teatro, per accogliere il presidente Mattarella. “Milano è come la prima della classe che dovrebbe passare i compiti agli altri”, ha detto il ministro, che stasera segue il primo atto dell’opera alla Scala e il secondo nel carcere di San Vittore, uno dei luoghi della Prima diffusa.
Il presidente della Regione Attilio Fontana lega l’opera all’attualità: “Uno dei sogni dei Barbari rimane l’autonomia: al governo non sono arrivati i barbari, ma un gruppo di amministratori con un’esperienza solida che ha dimostrato di saperci fare”, ha aggiunto il presidente, che si è detto “curioso rispetto all’opera. Potrebbe essere una scoperta. La storia di Attila poi dimostra La forza della donna italiana e la capacità di reagire del nostro Popolo”. A chi gli ha chiesto chi è Attila oggi, il presidente ha risposto: “Quando giocavo a pallone ero soprannominato Attila”. Poco dopo il sindaco di Milano Beppe Sala, che arriva accompagnato da Chiara Bazoli, viene coinvolto nelle domande sull’attualità dell’opera: “Non c’è un parallelismo tra il governo di Attila e l’attuale governo, Attila ha governato a lungo e bisogna capire se questa situazione andrà avanti a lungo o no, magari anche no”.
Riferimenti personali anche per la senatrice a vita Liliana Segre, accompagnata dal presidente dell’Anpi milanese Roberto Cenati: “Attila io l’ho guardato negli occhi e non è riuscito a fulminarmi. Con questo spirito vengo a sentire il mio amato Verdi”.
Mentre i primi ospiti arrivavano a teatro, all’esterno ci sono state le contestazioni e i presidi di centri sociali e Cub contro il decreto sicurezza.
REP.IT