La corsa disperata ai tagli per tenere lontana la troika

Antonio Signorini

D omani alla Camera dei deputati per le comunicazioni di rito prima del Consiglio europeo.

Poi, mercoledì, dal presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker. Il premier Giusepe Conte lo sa, inutile presentarsi a mani vuote a Bruxelles. Il governo ha due giorni di tempo per riscrivere la legge di Bilancio e presentarsi a Bruxelles con i nuovi impegni sul deficit e, nel caso, anche nuove stime di crescita nel quadro programmatico. Il punto di partenza è la riduzione del deficit a 2,4%. Il governo è disposto a ritoccarlo, ma in misura insufficiente. Il capitolo pensioni dovrebbe essere sacrificato secondo le attese, quindi due miliardi in meno per «quota 100», il cui fondo passerebbe da 6,7 miliardi a 4,7. L’intenzione del governo è non restringere più di tanto la platea degli interessati, ma fino a ieri l’unica ricetta per farlo è il rinvio di fatto attraverso il meccanismo delle finestre.

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