Di Maio fa scappare Fiat

Alessandro Sallusti

Il premier Conte ingoia a Bruxelles il rospo e rivede la sua manovra, tagliandola di almeno otte miliardi per evitare la sua – e nostra – Caporetto.

Parafrasando all’inverso l’ultimo bollettino di Diaz che segnò la fine della Prima guerra mondiale, si può dire che «il governo che pensava di essere il più potente d’Europa risale in disordine e senza speranza le valli che aveva disceso con orgogliosa sicurezza». Ce li ricordiamo i vaffa all’Europa, le ironie, quei giuramenti sul fatto che «il 2,4 non si tocca, accada quel che accada». Era un bluff, balle che ci sono costate, tra spread, Borsa giù e capitali fuggiti, oltre duecento miliardi di ricchezza svanita.

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