Ecotassa sulle auto, ecco quanto si rischia di pagare in più

Quindi per tornare alla nostra Panda (prodotta a Pomigliano) gli aumenti di listino sarebbero compresi tra i 300 e i 1.000 euro. Cifre che è facile immaginare penalizzerebbero abbastanza un modello che viene venduto a prezzi compresi tra i 7,5 e i 10 mila euro. Modello che nei primi undici mesi del 2018 è stato largamente il più venduto in Italia con circa 112 mila unità.


Ma naturalmente nel mirino non c’è soltanto la Panda ma un bel po’ di modelli. Talmente tanti da riunire costruttori, associazioni consumatori e organismi di vario genere legati al mondo dei trasporti per far fronte comune per respingere la misura vista un po’ da tutti più che come “un ecoincentivo” piuttosto come un “disincentivo all’acquisto” visto che dal primo gennaio 2019 oltre sei auto su dieci acquistate dagli italiani potrebbero avere un prezzo superiore a quello di oggi che varierà da 150 a 3 mila euro.

Insomma, la considerazione comune è che chi ha pensato e messo “nero su bianco” l’emendamento non ha calcolato l’effetto più importante. Le vendite di elettriche al momento in Italia rappresentano una quota dello 0,3% (4.630 unità nei primi undici mesi dell’anno) e quelle delle ibride il 4,5% (poco più di 81 mila). Se a queste sommiamo le vetture a metano (36 mila) non si arriva nemmeno al 7% del mercato totale. Ebbene, siccome sono queste le uniche vetture ad usufruire del bonus mentre per tutte le altre non c’è incentivo, anzi c’è soltanto il “malus”, che farebbe salire il prezzo finale.

Facendo qualche conto in base alla tabella riportata nell’emendamento, si scopre infatti che oltre la citycar più amata dagli italiani finiscono nella rete della nuova tassa tanti altri modelli, alcuni dei quali molto diffusi e appartenenti alla categoria comunemente definita delle “utilitarie”. Per esempio di almeno 400 euro (dipende dalla versione) salirebbe il prezzo della Fiat 500X mentre tra i 300 e i 400 sarebbe l’aumento medio per Lancia Ypsilon e Renault Clio, quest’ultima l’auto estera più venduta in Italia.

Insomma, un’ecotassa che colpirebbe il cuore del mercato delle utilitarie ma alzerebbe il listino (in molti casi sensibilmente) anche per la fascia media del mercato) e soprattutto favorirebbe proprio le auto a gasolio che emettono meno CO2 di quelli a benzina, ma con un livello di emissioni di polveri sottili ben più alto. Un bel pasticcio…

REP.IT

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