Appalti pubblici pilotati, il governatore calabrese Oliverio indagato per abuso d’ufficio
gaetano mazzuca cosenza
Abuso d’ufficio, questa l’accusa che la Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro ipotizza nei confronti del governatore calabrese Mario Oliverio, esponente del centrosinistra. Questa mattina all’alba gli uomini della guardia di finanza hanno notificato al presidente della giunta l’ordinanza del gip di Catanzaro che gli impone l’obbligo di dimora nel suo comune di residenza San Giovanni in Fiore. Nell’inchiesta sono finite altre quindici persone tra cui anche l’ex sindaco di Pedace, Marco Oliverio, l’imprenditore Giorgio Barbieri, e alcuni funzionari della pubblica amministrazione calabrese che sono stati raggiunti da provvedimenti di sospensione. Al centro della vicenda ci sarebbero i lavori di realizzazione della funivia di Lorica in Sila. Un appalto milionario che già in passato era finito nel mirino della Dda catanzarese. Quell’inchiesta che aveva svelato l’infiltrazione negli appalti pubblici della potente cosca Muto di Cetraro, guidata dal boss Franco conosciuto come il “re del pesce”.
Sedici in tutto le misure emesse dal gip distrettuale di Catanzaro, fra le quali una in carcere per l’imprenditore Barbieri, considerato contiguo al clan Muto, sei ai domiciliari e due obblighi di dimora.
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