All’Europa i risparmi non bastano. Trattativa a oltranza sulla manovra
MARCO BRESOLIN, FABIO MARTINI ROMA-BRUXELLES
Doveva essere la giornata del lieto fine tra Roma e Bruxelles, o almeno questa era stata la promessa del presidente del Consiglio. E invece sono state altre 24 ore di passione, tanto è vero che dalla Commissione europea non si è acceso il “verde” e l’atteso via libera informale alla manovra finanziaria è slittato di nuovo. Certo, il traguardo è vicino, ma i conti ancora non tornano: ieri mattina il governo aveva inviato a Bruxelles una e-mail contenente i “grandi numeri” della manovra riveduta e corretta. Come annunciato, il rapporto deficit-Pil era retrocesso dal 2,48% al 2,04%, ma dentro quello schema (che non è ancora un articolato di legge), secondo i tecnici della Commissione ci sono punti non ancora chiari, che richiedono un supplemento di istruttoria. In altre parole, la trattativa continua.
La “pistola” carica
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