Ponte Morandi Genova, ricostruzione a Salini Impregilo. Salta la cordata con Cimolai
di Marco Imarisio
A quasi un mese dalla presentazione dei progetti per la ricostruzione del ponte Morandi, salvo cambiamenti dell’ultimissima ora, si tornerà alla casella di partenza. Doveva essere Salini Impregilo, in cordata con Italferr, responsabile del progetto, con Fincantieri a garantire un’ulteriore quota di genovesità, con Renzo Piano al quale verrà chiesto di ricoprire il ruolo di padre nobile. E così sarà. Infine prevale un ragionevole compromesso, nel nome anche della ragion di Stato. Il sindaco Marco Bucci, nominato lo scorso 4 ottobre plenipotenziario per tutto quel che riguarda la demolizione del viadotto sul Polcevera crollato lo scorso 14 agosto e l’assegnazione dei lavori per quello che verrà (oggi l’annuncio), aveva giocato a carte scoperte, senza fare mistero delle sue intenzioni. Da manager che a lungo ha lavorato in America e conserva una certa propensione all’uso della lingua inglese, aveva parlato di cherry picking, ovvero la scelta di prendere il meglio dalle singole proposte arrivate alla sua struttura tecnica. L’impresa era ambiziosa. Perché si trattava di unire sotto la stessa bandiera due colossi del settore. Salini Impregilo è sempre stata la favorita.
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