Effetto Fed pesa sui mercati, anche Piazza Affari non scampa alle vendite
Del Vecchio, ancora un anno d’oro per la cassaforte Delfin
Ancora vendite su Banca Mediolanum
Andando a Milano, tra i titoli del Ftse Mib pioggia di vendita generalizzata. Si sono salvati Recordati (+1,54%), Salvatore
Ferragamo (+1,1%) e Diasorin (+0,78%). Segno meno per Banca Mediolanum(-4,61%),
che paga anche oggi l’accordo con il Fisco per un pagamento complessivo
di 79 milioni di euro e le sue ultime sedute
nel segmento principale. Il titolo, insieme a Mediaset, uscirà dal
Ftse Mib a fine anno per far posto ad Amplifon e Juventus.
Vendite anche sui bancari, nonostante lo spread in area 251 punti,
che ieri avevano festeggiato l’accordo tra governo italiano
e Ue sulla manovra e la non apertura da parte di Bruxelles della
procedura di infrazione per il nostro Paese.
In rosso Telecom e i bancari guidati da Unicredit (-5%)
Tra i titoli, forti vendite su Unicredit
(-5,01%), peggiore tra le blu chip, Finecobank (-4,57%), e Telecom
Italia (-4,59%), alla vigilia del cda della società. Il
mercato resta cauto sulla società di tlc, dopo che Vivendi ha chiesto
un’assemblea dei soci con sollecitudine per nominare
la società di revisione per il periodo 2019-2027. Inoltre, i francesi
hanno anche chiesto una revisione del consiglio di amministrazione,
proponendo la revoca di 5 consiglieri, tra i quali il presidente
Fulvio Conti. L’assemblea per esaminare i conti 2018 è già
in calendario per l’11 aprile prossimo e resta in dubbio la
possibilità della convocazione di un’altra assise prima di quella
data. Deboli anche gli altri bancari con Intesa Sanpaolo -3,67%, Ubi
Banca -3,35%, Banco Bpm -2,59%, Mediobanca -2,18%, Bper
-1,90% e, fuori dal listino principale, Banca Carige -11,76% prima
dell’assemblea di sabato prossimo che deve decidere su
un rafforzamento di capitale da 400 milioni di euro. Oggi in una
dichiarazione l’azionista Malacalza non si è sbilanciato
sul suo voto favorevole all’operazione.
Greggio ancora in rosso, euro di nuovo in calo sul dollaro
Sul fronte dei cambi, l’euro ha chiuso a 1,1417 dollari dopo aver toccato un massimo intraday a 1,1486 dollari, top da sei
settimane (1,1423 in avvio e 1,1427 alla vigilia). Il cambio euro/yen si è attestato a 127,313 (127,85 in avvio e 128,242
ieri), e il dollaro/yen a 111,483 (111,92 e 112,206). Ancora debole il petrolio, con il contratto sul Wti che perde il 4,77%
a 45,87 dollari al barile. Il calo del greggio ha alimentato le vendite del comparto petrolifero: Saipem ha perso il 4,57%,
Tenaris il 4,31%, con Eni che ha retto meglio (-0,89%), risalendo dai minimi di seduta.
Spread BTp/Bund scende e chiude a 251 punti
Chiusura in calo per lo spread tra BTp e Bund, già sceso nettamente ieri, grazie all’intesa con l’Ue sulla manovra italiana
che ha evitato la procedura d’infrazione. Al termine degli scambi il differenziale di rendimento tra il decennale benchmark
italiano (Isin IT0005340929) e il Bund tedesco di riferimento si è attestato a 251 punti base dai 254 punti base del finale
di ieri (erano 270 al closing del giorno precedente). Scende anche il rendimento del BTp decennale benchmark che si attesta
al 2,74% dal 2,79% del riferimento della vigilia.
(Il Sole 24 Ore Radiocor)
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