Governo, la maggioranza al Senato ha solo 4 voti di margine. E torna l’ansia da numeri

di Claudio Bozza

Appena quattro voti di margine. La maggioranza che regge il governo si è fatta sempre più sottile a Palazzo Madama, aula che da sempre decreta la vita o la morte degli esecutivi. E ora, dopo che il Movimento 5 Stelle ha espulso i due senatori Gregorio De Falco e Saverio De Bonis, gli alleati gialloverdi saranno costretti a procedere con la massima attenzione prima di sottoporre le riforme chiave al Parlamento.

Torna lo spettro del pallottoliere, e c’è chi già richiama il secondo governo Prodi, in attesa anche della «sentenza» dei probiviri del Movimento riguardo il destino delle altre due senatrici «ribelli», Paola Nugnes ed Elena Fattori. Rischiano, dicono fonti dei 5 Stelle, «se continuano a non tenere conto delle decisioni del gruppo». L’agenda dei lavori parlamentari prevede subito una ripartenza in salita: dopo la pausa natalizia si dovrà votare la legittima difesa, legge chiave per la Lega, ma che nell’ala sinistra M5S causa forti mal di pancia. E tra un mese toccherà all’autonomia, misura che innescherà la medesima dinamica politica. Ecco i numeri da tenere sott’occhio.

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