Da Di Maio a Warren, la politica che ha il terrore di apparire élite

E poi c’è la coppia Di Maio-Di Battista che fa proclami alla Nazione con cappuccio e scarponi da sciatori della domenica: più skilift per tutti. Siamo come voi, torniamo dal Guatemala, e questo non è da tutti, ma appena messo piede sulle nevi italiche affittiamo snowboard come voi. Siamo come voi, rientriamo dal balcone di Palazzo Chigi e ci mettiamo in seggiovia come voi, anche se le piste hanno poca neve, come capita a tutti voi (e sui social i detrattori si scatenano: «sci-muniti»).

E poi c’è il vicepremier Matteo Salvini che ha imparato le tecniche degli influencer di Instagram e si fa immortalare mentre addenta pane e Nutella come voi (magri), annuncia spaghettate con il sugo di salsiccia, ingurgita fette di torta, si mostra a torso nudo sulle spiagge, fa il gesto dell’ombrello durante le partite: è uno di voi. O Renzi che sulle nevi si faceva fotografare, come uno di voi, ma in bermuda al freddo, non proprio come voi ma così si notava di più.

Il politico azzera la distanza che lo separa dal resto delle persone comuni, strappa ogni velo di solennità istituzionale dai suoi gesti, parla come voi, mangia come voi, dice le parolacce come voi. Durante le consultazioni al Quirinale, le delegazioni arrivavano a piedi, così almeno si evitavano i fischi della folla.

Il presidente francese Macron voleva dismettere i suoi abiti di uomo delle élite urlando frasi con uno sconosciuto da un marciapiede a un altro, ma poi sono arrivati quelli con il giubbotto giallo a rovinargli l’effimera festa del «politico del popolo». Visto che il conto in banca non consente a Donald Trump di essere uno di voi (ma twitta compulsivo, proprio come uno di noi), c’è almeno la first lady Melania che si fa vedere mentre viaggia con gli scarponcini Timberland ai piedi: indosso quello che indossate voi. Theresa May ha cercato di conquistare il Partito conservatore ancheggiando sul palco al ritmo di una musica ballabile: ballo come fate voi.

E poi anche Giorgia Meloni, per non essere a meno, si fa fotografare mentre si riposa sotto le coperte a Capodanno con la sua bambina, per essere come tutti voi. Scesi dal piedistallo, i politico temono di essere confusi con l’oligarchia di chi vive in un mondo separato. Si dice che frequentino di meno le tribune vip degli stadi, che implorino la scorta di tenersi a distanza di qualche metro. Negli Stati Uniti la candidata democratica si tiene lontana da Wall Street, a differenza di Hillary Clinton che ne ha pagato infatti le conseguenze, per tenersi vicina alla sua cucina di casa: il focolare domestico come simboli di quotidianità normale. Tutti in bici, in monopattino addirittura, nelle spiagge affollate e non sugli yacht, in famiglia. Renzi fu immortalato con il carrello del supermercato stracarico di buste peraltro già passate alla cassa. E fanno il karaoke, si fanno fotografare mentre assistono alla recita natalizia dei figli, mentre bevono mestamente un boccale di birra, come Bersani qualche anno fa.

Siamo come voi, non siamo dell’odiosa élite, non ci rinchiudiamo nel recinto dorato dei circoli oligarchici. È il messaggio di quest’èra politica, in tutte le democrazie occidentali. Il cortile di casa come nuova istituzione.

CORRIERE.IT

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