Autostrade, aumenti congelati “a tempo”. Ecco il quadro tratta per tratta

di RAFFAELE RICCIARDI

MILANO – Aumenti al casello congelati – con qualche eccezione – fino alla fine di giugno, per mandare ai supplementari la partita delle tariffe autostradali e rodare il nuovo sistema previsto dal decreto Genova. In zona Cesarini, il 31 dicembre, il Mit guidato da Danilo Toninelli ha annunciato lo stop via decreti ai rincari sul 90 per cento della rete, dopo una “fruttuosa interlocuzione” con le concessionarie.

Autostrade per l’Italia – che da sola gestisce la metà della rete – ha fatto sapere di aver concordato il blocco dei prezzi pressoché totale, per sei mesi. Sfugge allo stop il tratto dell’A5 tra Aosta e il Traforo del Monte Bianco, con un caro del 6,32% che risparmia residenti e pendolari: tradotto al casello sono 40 cent in più da Aosta a Courmayeur. Altra eccezione è la Tangenziale di Napoli: ai mezzi pesanti costerà l’1,86 per cento in più. Nell’orbita del gruppo Gavio, le novità del 2019 riguardano la Cisa (+1,86 per cento), la Torino-Savona (+2,22), l’Autostrada dei Fiori (+0,71) e l’Autovia Padana (+0,1).

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