M5s tratta con la Lega: l’ultima proposta reddito di cittadinanza a stranieri che vivono in Italia da dieci anni
I tecnici adesso stanno cercando di capire come tradurre questa volontà politica in legge rispettosa della Costituzione. Ma non è questo l’unico nodo del decreto sul ‘reddito’: mancano ancora alcuni dettagli da concordare con i centri per l’impiego privati e le Regioni.
L’assessore al Lavoro della Regione Piemonte, Gianna Pentenero, per esempio, spiega all’Agi le “preoccupazioni” delle Regioni, che non conoscono il decreto legge su reddito e pensioni di cittadinanza. “Non abbiamo elementi per poter ragionare e capire il nostro ruolo nelle politiche attive – sottolinea – e attendiamo indicazioni. Da tempo chiediamo un incontro al ministero del Lavoro: l’ultimo è stato a novembre. I piani relativi al potenziamento dei centri per l’impiego – aggiunge – afferiscono al precedente governo e non sappiamo quali saranno le nuove risorse e come verranno utilizzate”.
La legge di Bilancio prevede che le Regioni potranno assumere fino a 4.000 persone da destinare ai centri per l’impiego e vi è uno stanziamento di 160 milioni. Nella bozza del decreto legge è previsto che l’operatore dei Centri per l’impiego (“navigator”) seguirà il disoccupato e potrà prendere un premio salariale al suo inserimento nel mercato del lavoro, pari ad un quinto del reddito di cittadinanza del disoccupato.
Entro la prossima settimana il Consiglio dei ministri dovrebbe varare i decreti sul reddito di cittadinanza e quota 100. Per adesso fonti di Palazzo Chigi ribadiscono, nel rispetto dell’equilibrio con la Lega, che saranno mantenuti i vincoli Ue e della Costituzione quindi saranno inseriti una serie di vincoli per gli stranieri, come la residenza di oltre 10 anni e non dovranno avere precedenti penali, ciò porta la platea di italiani che percepiranno il reddito di cittadinanza a oltre il 90%.
L’HUFFPOST
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