Reddito minimo fino a 18 mesi: il lavoro oltre i 250 chilometri
Rischio contenzioso
In prima battuta il governo aveva deciso, scrivendolo nel Documento programmatico, che il reddito sarebbe andato anche agli stranieri residenti da almeno 5 anni. Alzare l’asticella a 10 anni, che per inciso è il periodo dopo il quale lo straniero può chiedere la cittadinanza italiana, «mi sembra una cosa eccessiva e priva di una giustificazione ragionevole», dice Mirabelli. Che, tra l’altro, osserva: anche i rom, «in larga parte cittadini italiani, hanno diritto al reddito di cittadinanza. Sarebbe estremamente grave escluderli, la Costituzione vieta la discriminazione per motivi etnici, linguistici o religiosi».
I paletti anti-furbi
Ma non è questo degli stranieri l’unico nodo da sciogliere. In particolare, ci sono da fissare con cura tutti i paletti per impedire che la spesa ecceda lo stanziamento per il 2019, pari a 7,1 miliardi dopo il taglio di due miliardi imposto dalla trattativa con la commissione europea per evitare la procedura d’infrazione contro l’Italia. Non a caso ieri Di Maio ha voluto mandare un messaggio preciso: «È importante che si sappia che le famiglie che accedono al programma del reddito di cittadinanza devono mandare i figli a scuola, devono rispettare gli obblighi e i doveri con lo Stato e i genitori devono entrare in un programma di riqualificazione e reinserimento che ha una serie di doveri, tra cui i lavori di pubblica utilità».
Le regole da rispettare
Come dire che non solo i requisiti reddituali di accesso saranno severi ma anche gli adempimenti richiesti ai beneficiari saranno numerosi e comporteranno la perdita del sussidio nel caso di inadempimento. Non solo i titolari del «reddito di cittadinanza» potranno essere chiamati dai comuni per attività lavorative fino a 8 ore alla settimana, ma gli stessi titolari saranno obbligati a partecipare ai corsi di formazione loro indicati e a non rifiutare più di tre offerte di lavoro. Offerte che potranno comportare una distanza del luogo di lavoro da quello di residenza fino a 100 chilometri per i primi sei mesi di fruizione del reddito, fino a 250 chilometri nel periodo fra sei mesi e 12 mesi, e oltre 250 chilometri superati i 12 mesi di fruizione dell’assegno; non proprio una passeggiata. Il sussidio durerà al massimo 18 mesi, rinnovabili dopo un mese di sospensione durante il quale sarà controllata la sussistenza di tutti i requisiti per l’erogazione del beneficio, a partire dall’Isee annuo non superiore a 9.360 euro.
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