“Consumi, sarà l’anno dello ‘zero-virgola’”. Caro-bollette in arrivo, ma non si rinuncia a viaggi e smartphone
D’altra parte, secondo lo studio sarà l’anno dello “zero virgola”, in cui a un raffreddamento economico (Pil visto a +0,6% contro il +1% cui punta il governo) si accoppierà un andamento tiepido dei consumi. Probabilmente cresceranno ancora, anche grazie al recupero del potere d’acquisto, ma la dinamica delle spese sarà “comunque in calo rispetto agli andamenti 2015-2017 quando i tassi erano compresi fra l’1,5% e il 2%”. Indicazioni di fiacca sono già arrivate dalle recenti feste di Natale, che “non hanno fatto gridare al miracolo. Contrariamente al Natale 2017 che fece chiudere l’anno con un boom (inatteso) di vendite, il mese di dicembre si mantiene sostanzialmente in linea con l’andamento piatto che ha caratterizzato le vendite della grande distribuzione nel corso del 2018”.
Il portafoglio delle famiglie: caro-bollette in arrivo, ma non si rinuncia a viaggi e smartphone
Guardando invece al proprio budget, la maggioranza (41%) prevede che aumenteranno i costi per bollette e utenze, cui si somma un 48% che le vede stabili. Una preoccupazione che comunque non distoglie da alcuni obiettivi ‘piacevoli’. Si scopre così che “l’83% degli italiani dichiara di pensare di regalarsi un soggiorno o una visita da qualche parte (era l’84% nel 2018) e solo il 15% lo esclude (era il 14% nel 2018). Subito al secondo posto la tecnologia con lo smartphone (54% di favorevoli a questa spesa e un 30% che dichiara di non prevederla), i tablet e computer (ai quali pensano un 54% di italiani contro il 35% di chi dichiara di non prevederla), superati dai grandi elettrodomestici (54% a 33%)”. Come hanno registrato gli ultimi dati sul mercato dell’auto, si prospetta ancora un periodo difficile per le vendite delle quattro ruote con una buona fetta (67%) di intervistati che esclude a priori l’acquisto di un veicolo elettrico o ibrido, nonostante i bonus della Manovra.
Lo sguardo sulla tavola: la riscossa dei ristoranti tradizionali
Nel segmento di spesa che interessa maggiormente le Coop, gli italiani dimostrano di restare fedeli all’idea che il cibo sia un capitolo importante della propria vita e sono convinti di spendere di più in tutte le voci dell’alimentare. Piuttosto, pensano di investire meno nei capi di moda. “Il 25% degli italiani è convinto che investirà di più nell’acquisto di prodotti a base di farina integrale, il 21% nei tradizionali e il 19% nei bio salutistici. In rallentamento invece i veg (il 45% degli italiani dichiara che o non lo consumerà affatto o ne ridurrà il consumo, solo l’11% in aumento), i senza glutine e lattosio (il 47% non li consumerà o li ridurrà, solo il 10% in aumento) e i senza sale (il 29% non lo consuma o lo diminuisce, solo il 13% in aumento)”. Fuori casa, contrariamente agli ultimi trend che inneggiano all’estero, “un po’ a sorpresa si assiste al recupero – almeno nelle intenzioni – dei ristoranti di cucina tipica e della tradizione (in aumento per il 19% degli italiani e in diminuzione per il 10) che surclassano i fast food (in aumento solo per il 10% degli italiani ma in diminuzione per il 21%), i ristoranti etnici (crescono per il 9% e diminuiscono per il 15%)”.
REP.IT
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