Consiglio di Sanità, i membri epurati sono stati “schedati” dal ministro Grillo: nel mirino il loro passato politico
Il dossier sui membri del Consiglio superiore di Sanità è stato diffuso, a scioglimento avvenuto, in una chat riservata dei membri 5 Stelle delle commissioni Affari sociali e Sanità. Nel mirino, riporta La Repubblica mostrando stralci del documento, sono finiti sei membri su trenta. Il ministro Grillo avrebbe preferito allontanare solo questi sei membri, ma il regolamento non lo ha consentito e quindi si è proceduto con l’epurazione di tutti e trenta.
Primo bersaglio è stato il vicepresidente Adelfio Elio Cardinale, professore di Radiologia all’Università di Palermo. Risulta “schedato” perché sposato con Anna Maria Palma, già procuratore a Palermo e Caltanissetta, precedentemente direttrice dell’Ufficio di gabinetto dell’ex ministro Schifani.
Altro nome che figura nel dossier è quello del professor Francesco Bove, docente di Anatomia umana alla Sapienza di Roma, “colpevole” di essere iscritto all’Ordine dei giornalisti (elenco pubblicisti). Nel documento viene riportato il numero di tessera e che scrive per La Repubblica. In realtà ha collaborato negli Anni ’70 con Il Paese Sera, L’Unità e Il Secolo XIX.
Il professor Placido Bramanti, ordinario di Scienze mediche applicate all’Università di Messina, è nella lista per essere stato candidato alle amministrative in Sicilia. “Inizialmente presentatosi come indipendente apartitico, ha poi rivelato l’appoggio pieno del centrodestra”, le testuali parole del dossier. Mentre la professoressa Gabriella Fabbrocini, della Federico II di Napoli, è stata candidata in Campania con l’Udc. E il dottor Giuseppe Segreto è stato deputato (col Psi) dell’Assemblea regionale siciliana dal 2001 al 2006.
Capitolo a parte per il professor Antonio Colombo, luminare di Cardiologia: il suo nome finisce nel mirino non per il suo passato politico (“nessun attivismo”, si legge), ma per “essere uno dei medici che ha operato Silvio Berlusconi” nel giugno 2016 per la sostituzione della valvola aortica al San Raffaele di Milano.
TGCOM
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