Borse ancora in recupero, ripartono le trattative Usa-Cina sul commercio

Questa mattina, la Borsa di Tokyo ha chiuso con un rialzo di oltre il 2%. Se venerdì – alla riapertura nel nuovo anno – il Nikkei aveva perso il 2,2%, stamattina ha registrato un incremento del 2,44% a 20.038,97 punti; l’indice generale Topix è salito del 2,81% a 1.512,53 punti. Segnali positivi anche su Shanghai (+0,7%) e Shenzhen (+1,58%).

Una delegazione americana riprende oggi i colloqui commerciali in Cina, dopo la tregua di tre mesi su ulteriori strette tariffarie concordata dal presidente Usa, Donald Trump, e dal presidente cinese, Xi Jinping, a Buenos Aires, il 1 dicembre scorso. Nelle scorse ore, Trump si è detto ottimista per l’esito delle trattative: i cinesi vogliono fare l’accordo perchè “la loro economia non sta andando bene”, ha detto ai giornalisti alla Casa Bianca.

Se questo incontro è catalogato tra le notizie distensive per i mercati, dall’Eurozona arrivano segnali preoccupanti per l’economia: gli ordini all’industria tedesca di novembre sono calati dell’1% su mese, facendo peggio delle aspettative degli analisti che si aspettavano -0,4%. Invece sono andae bene le vendite al dettaglio, che nello stesso mese sono balzate dell’1,4%, un punto percentuale in più di quanto si attendessero i previsori. Nell’Eurozona si attende poi la fiducia degli investitori, mentre l’Istat pubblica il conto trimestrale delle Pa con i dati sui risparmi delle famiglie. Negli Usa si guarda agli ordini alle fabbriche e all’indice Ism sul settore dei servizi.

L’euro è in rafforzamento sul dollaro in avvio di settimana: passa di mano a 1,1414 dollari. Sale però anche lo yen che viene scambiato a 123,60. Avvio stabile per lo spread fra Btp e Bund che segna 268 punti (267 venerdì in chiusura di giornata). Il rendimento del decennale italiano è pari al 2,88%.

Tra le materie prime, le quotazioni dell’oro sono in recupero dopo il netto calo di venerdì sui dati dell’economia Usa. Il lingotto con consegna immediata sui mercati asiatici guadagna lo 0,3%  e passa di mano a 1.289 dollari l’oncia. L’orientamento degli addetti ai lavori è per un metallo prezioso da tenere d’occhio nel corso del 2019: essendo il bene-rifugio per eccellenza, potrebbe trarre giovamento dalle tensioni attese sui mercati.

Prosegue in avvio di settimana il rialzo delle quotazioni del petrolio dopo le rassicurazioni della Fed sull’andamento dell’economia. I contratti sul greggio Wti con scadenza febbraio guadagnano 92 centesimi a 48,8 dollari al barile; il Brent sale di 64 centesimi a 57,70 dollari al barile.

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