M5S-Lega, tutti i duelli tra Di Maio e Salvini alla riapertura delle Camere
Approfondimento
Arriva il referendum propositivo ma il quorum spacca i gialloverdi
di CONCETTO VECCHIO
Ieri Matteo Salvini è stato chiaro: “Il quorum serve”. Il capogruppo
leghista in commissione Affari costituzionali Igor Iezzi ha già
presentato un emendamento che prevede una soglia del 33 per cento perché
sia valido. Molti – sia nell’opposizione
che tra i costituzionalisti – temono che l’assenza di un quorum possa
essere boomerang, rischiando di esautorare il Parlamento con poche
migliaia di votanti. Ma la proposta dei 5 Stelle non lo prevede. Il
ministro M5S Fraccaro ha ricordato che la cancellazione del quorum è
scritta nel contratto di governo firmato da entrambi, puntando così a
valorizzare la democrazia diretta. Insomma, nonostante le obiezioni
leghiste, per ora i pentastellati non sembrano intenzionati a
indietreggiare.
Legittima difesa
La Lega vuole incassare subito la legittima difesa. “Vorrei che fosse
approvata prima delle regionali in Abruzzo del 10 febbraio”, ha detto
Matteo Salvini. E ha lanciato un avvertimento agli alleati. Facendo
sapere che si aspetta di non avere “scherzi in Parlamento”. Da mercoledì
9 gennaio in commissione giustizia alla Camera si svolgeranno alcune
audizioni, venerdì 11 a mezzogiorno è fissato il termine per gli
emendamenti. La conferenza dei capigruppo dovrebbe calendarizzarne
l’approdo in aula entro gennaio. Ma il monito di Salvini agli alleati
non è casuale. Approvata al Senato a fine ottobre,
la legittima difesa troverà alla Camera un drappello di Cinquestelle
intenzionato a dare battaglia. Apportando modifiche al provvedimento.
Sono i deputati più vicini a Roberto Fico a guidare la fronda (18
parlamentari alla Camera avevano già scritto una lettera per modificare
il decreto sicurezza). Ma i margini della maggioranza alla Camera non
offrono molte chance di successo.
Stipendi dei parlamentari
La Lega potrebbe provare a placare i mal di pancia grillini con qualche concessione sugli stipendi dei parlamentari. “Il taglio è sacrosanto”, ha detto ieri Salvini. La battaglia sui costi della politica è nel dna dei 5Stelle, mentre il provvedimento non è nel cuore dei leghisti. Salvini sembra infatti intenzionato a concedere il via libera prima delle Europee solo alla Camera.
rep
Approfondimento
Governo, dietro lo scontro sui migranti una fronda 5S anti-Salvini
di TOMMASO CIRIACO
Decreto sicurezza
In settimana potrebbe esserci l’incontro offerto dal premier Giuseppe Conte ai sindaci sul decreto sicurezza. Senza Matteo Salvini. Su questo tema il presidente del Consiglio ha provato a ritagliarsi uno spazio autonomo, ma i margini sono stretti. E il clima è caldo. Le regioni preparano i loro ricorsi alla Consulta mentre tra sindaci e parlamentari 5Stelle sono molti i malumori. Basti pensare che la senatrice M5S Fattori ieri ha definito “pirla” il leader della Lega, che se la prende con “con 49 disgraziati” della Sea Watch. Sempre in settimana, poi – il 10 gennaio – il presidente del Consiglio dovrebbe incontrare i rappresentati del Terzo Settore per provare a correggere l’aumento dell’Ires previsto dalla manovra per il non profit.
rep
Approfondimento
Trivelle, Ilva, Tap e i pasticci del ministero: il grande flop dei cinquestelle in Puglia
di GIULIANO FOSCHINI
Tav
La vicenda delle trivelle
ha toccato un nervo scoperto per i 5Stelle. È un nuovo colpo per
l’anima ambientalista del Movimento. E in settimana, il 12 gennaio, ci
sarà una nuova fonte di stress per i pentastellati. Il ritorno in piazza
dei Sì Tav. Con Lega e 5Stelle ancora una volta su fronti contrapposti.
rep
Intervista
Autonomia al Nord, Fontana detta la linea: “Se il M5S dice no, cade il governo”
di ROBERTO RHO
Autonomia
Il premier Conte si è impegnato ad avviare il negoziato con le Regioni in pole per l’autonomia entro il 15 febbraio, dopo un’ulteriore riflessione nella maggioranza. “Stiamo lavorando al massimo della forza per ottenere il risultato il prima possibile”, ha detto Di Maio pochi giorni fa durante una visita in Veneto. “Quando parla Di Maio è come se avesse parlato tutto il Movimento”, si è affrettato a dire il governatore del Zaia. Ma le resistenze nei 5Stelle su questo sono tante. Soprattutto tra gli eletti al sud. E il percorso, per le regioni in attesa dei superpoteri, potrebbe essere accidentato.
REP.IT
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