Teatrino elettorale
Di Maio ne contrappone altri due: primo, «decide il governo»; secondo, «sì ad accogliere donne e bambini». Evidente l’inconciliabilità di queste due posizioni. Salvini continua a costruire la propria popolarità con l’immagine dell’uomo forte. Potrebbe subire un’altra sconfitta, come nel caso della nave Diciotti, ma non se ne cale più di tanto: gli serve per incassare consensi. Di Maio ha intuito che una posizione aperturista può intercettare il consenso del mondo cattolico. E la sbandiera, utilizzando l’argomento utile sia per riscaldare il cuore dei connazionali, con la delimitazione dell’accoglienza a donne e bambini (ma separiamo i padri dalle madri e dai figli?), sia per evitare lo scontro diretto con Salvini.
I caratteri puramente elettorali sono evidenti. Intanto, il presidente del Consiglio, cui spetterebbe di decidere, tace. Infatti, non può entrare nella campagna elettorale fra 5 Stelle e Lega. Poi, il conflitto fra i due, pure se inconciliabile, non porterà a nessuna crisi. Solo un teatrino, avrebbe detto in altri tempi Berlusconi. Infine, non c’è alcuna volontà di Di Maio di risolvere il problema. Infatti, non si può chiedere a Malta di fare sbarcare i migranti dichiarando contemporaneamente di voler «dare uno schiaffo morale a Malta». Un controsenso.
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