Sui migranti Conte si smarca e sfida Salvini

Salvini non gradisce e risponde a muso duro via Facebook. Nessuno «strappo alle regole», neppure «in via eccezionale». «Non cambierò mai idea. Chi vuole salvare e aiutare l’Africa deve bloccare gli scafisti e le navi che non rispettano le regole e battono bandiere straniere. E se qualcuno, anche all’interno del governo accetterà di cedere alle imposizioni di scafisti, trafficanti e ong non farà un buon servizio a quelle donne e quei bambini, all’Italia, né al continente africano: poi ognuno si prende le responsabilità delle sue scelte» afferma. Lanciando un chiaro avvertimento agli alleati sui decreti attuativi che riguardano le misure care al M5S e ora all’esame del governo: reddito di cittadinanza e quota 100. Ma Conte reagisce con decisione: «Salvini non cambia idea? Vuol dire che non li faremo sbarcare, li prenderò sull’aereo e li porterò». «Li va a prendere in aereo, mah… » , replica laconico il ministro su Twitter.

I rapporti tra Lega e M5S rischiano di precipitare verso la crisi. Di certo sul decisionismo inedito del premier cattolico pesa l’appello arrivato due volte in 48 ore da Papa Francesco, che ha chiesto una soluzione urgente per i migranti bloccati in mare, richieste a cui Salvini, nonostante il rosario esposto in campagna elettorale, è rimasto indifferente. «Possono fare appelli, Fabio Fazio, il vescovo, il cantante, il calciatore, ma io rispondo a 60 milioni di italiani che hanno diritto a un Paese in cui si entra se si ha il diritto» aveva replicato. Ma il premier, che ieri ha ricevuto una richiesta di incontro da parte di una rete di ong e associazioni del mondo laico e cattolico per chiarire «quali iniziative abbia assunto l’Italia per sbloccare la situazione», ha un’idea diversa, nonostante la difesa d’ufficio del suo ministro: «Salvini è ragionevole, lo accusano di essere razzista o xenofobo ma non ho mai notato questi elementi. Gli parlerò».

Un dialogo che ora potrebbe essere rimandato in attesa di chiarimenti mentre, sottolinea il premier, resta grande «la delusione» nei confronti dell’Europa: «L’Italia ha assunto una posizione di rigore forte, una svolta rispetto al passato. Abbiamo ottenuto un drastico calo degli sbarchi: rispetto al 2017 più dell’80%. Ma se non c’è un meccanismo europeo condiviso sarà sempre un problema e diverrà un’emergenza. Ci stiamo battendo per un meccanismo europeo per cui prima di individuare il porto, che non deve essere necessariamente quello più vicino, troviamo un meccanismo di gestione europeo e lo applichiamo di volta in volta».

LA STAMPA

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