Un altro conflitto con Parigi: Toninelli ricongela la Tav

Pier Francesco Borgia

Sempre più al centro della bufera. Il ministro per le infrastrutture, Danilo Toninelli, non riesce a uscire da un angolo dove, a dir la verità, è arrivato sulle sue gambe.

La notizia che ha scatenato un nuovo vortice di polemiche è la decisione, presa dal ministro, di congelare la Tav Lione-Torino. La Francia, insomma, per il ministro pentastellato, viene mantenuta a debita distanza. E, dopo le provocazioni del vicepremier Di Maio sui gilet gialli, questo secondo schiaffo renderà ancor più complessi i rapporti con i cugini transalpini. Soprattutto dopo che il comitato francese che sostiene la Tav ha pubblicato i dati sul traffico su gomma attraverso i valichi del Frejus e del Bianco. «Il boom del traffico dei mezzi pesanti tra la Francia e l’Italia, – spiega una nota del Comité pour la Transalpine Lyon-Turin – conferma l’assoluta necessità di questa infrastruttura: l’unica soluzione credibile per spostare in modo massiccio e durevole i tir dalla strada alla rotaia sul corridoio mediterraneo che collega la penisola iberica all’Europa centrale». Bastano pochi numeri, al Comitato per avvalorare la tesi: nel 2018 il tunnel stradale del Frejus ha registrato il passaggio di 786.285 camion (+ 7,2%) mentre in quello del Monte Bianco l’aumento è del 4,4% con 648.810 mezzi.

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