Brexit, governo ancora battuto. Ma la May esclude voto anticipato
Londra – Seconda sconfitta in due giorni sulla Brexit per il governo di Theresa May, che però esclude il ricorso a elezioni anticipate. Nella riapertura del tormentato dibattito sui termini dell’accordo per l’uscita pilotata dalla Unione Europea, la Camera ha approvato con 308 voti favorevoli e 297 contrari l’emendamento promosso dal deputato Tory ed ex ministro della Giustizia, Dominic Grieve, che costringe la premier a presentare a Westminster “entro tre giorni lavorativi” e non 21, come stabilito finora, con un piano B alternativo al no deal della Brexit, in caso il Parlamento bocci la prossima settimana l’accordo.
La May ha agitato finora lo spauracchio di una Brexit senza accordo, che si teme avrebbe conseguenze devastanti per l’economia nazionale, se i deputati inglesi non approveranno la settimana prossima l’intesa da lei negoziata con Bruxelles. Con questo emendamento invece gli oppositori si sono assicurati sul fatto che il voto del 15 non segnerà necessariamente la chiusura della partita. Al momento appare del tutto improbabile che il testo dell’accordo possa essere approvato considerato che non include cambiamenti rispetto al testo ritirato all’ultimo momento prima del voto l’11 dicembre scorso dal governo.
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