“Delinquente, vigliacco”. Il ghigno di Battisti fa infuriare Salvini

Giuseppe De Lorenzo

Cesare Battisti scende dall’aereo senza manette ai polsi. Circondato dagli agenti della polizia, tenuto per le braccia, solca la scaletta del Falcon: dopo 37 anni torna in Italia e ora lo attende un ergastolo.

Al suo arrivo a Ciampino è presente una folla di cronisti. Sulla pista di atterraggio anche Matteo Salvini e il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede. “Un assassino comunista torna in galera”, esulta il titolare del Viminale. “Nessuno può sottrarsi alla giustizia italiana”, gli fa eco il grillino.

I due sono evidentemente contenti della soluzione di una vicenda che sembrava non potesse avere mai fine. In molti rimarcano i “meriti” della svolta politica introdotta da Bolsonaro in Brasile, svolta riconosciuta anche dai magistrati milanesi. “Se non c’era Bolsonaro poteva stare tranquillo in Brasile”, ha detto il procuratore generale di Milano, Roberto Alfonso. “Decisiva è stata la collaborazione con la polizia brasiliana, che ha attivato dei canali propri, e il risultato è arrivato con la collaborazione di tutti. Il nostro intervento è stato fondamentale, è stato un gioco di squadra con un ruolo molto importante della Digos di Milano. Dal punto di vista del lavoro siamo soddisfatti”.

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