Il palco e la diretta social. L’arrivo di Battisti in Italia si trasforma in uno show
«Sono sicuro che le nostre forze dell’ordine con la collaborazione dei servizi stranieri potranno assicurare alla giustizia italiana decine di delinquenti e assassini», arringa Salvini dal palco in diretta Facebook. «Spero che questo riunisca il Paese e penso e spero che su questo nessuno si divida». A dividere non è certo l’arresto, ma le parole del vicepremier leghista a contorno. Non piacciono a molti. Sono destinate ad alimentare la pancia populista del Paese, e i social più giustizialisti dove già ci si lamenta dell’assenza del tintinnio di manette. «Marcirà in galera», assicura Salvini. «Finalmente finirà dove merita un assassino comunista, un delinquente, un vigliacco».
Parole così diverse e stonate rispetto a quelle moderate pronunciate da Alberto Torregiani figlio di Pier Luigi, il gioielliere ucciso il 16 febbraio 1979 dai Pac. «Ora c’è la certezza che sconterà la pena, la certezza che si può avere giustizia». Ha visto qualche spezzone dell’arrivo di Battisti a Ciampino e dice di non aver «provato nessun particolare effetto». «Non trasformiamolo in un orco», aggiunge. «Qualcuno si è lamentato che non scendesse dall’aereo in manette. Arriva in un aeroporto militare, circondato da 12 persone, vogliamo mettergli anche le catene ai piedi? Mi sembra esagerato. Mi aspetto che venga trattato con tutti i diritti e il rispetto che deve avere un detenuto».
L’esposizione del prigioniero, lo show, non è piaciuto a molti. A iniziare da Gian Carlo Caselli, magistrato simbolo della lotta al terrorismo e alla mafia: «Quello di Battisti non è uno scalpo da esibire, resta un pericoloso criminale che è stato finalmente arrestato e che deve espiare la pena inflittagli, fino alla fine. Non altro». Mentre l’ex premier Paolo Gentiloni critica «qualche passerella di troppo in aeroporto». In tanti notano come ad accogliere la salma di Antonio Megalizzi, vittima dell’attentato di Strasburgo, per il governo andò solo Fraccaro.
Dura la reazione di Riccardo Magi, deputato di Più Europa, e Silvia Manzi, il segretario di Radicali Italiani: «È avvilente vedere due dei massimi esponenti del governo andare ad accogliere un condannato in via definitiva per reati gravissimi all’aeroporto. A occuparsene dovrebbero essere solo le forze dell’ordine e la magistratura, non i politici». Anche la senatrice grillina Elena Fattori è contrariata: «Non amo le modalità “sbatto il mostro in prima pagina e ci salto sopra a piedi pari battendo i pugni sul petto”». A sera il ministro Bonafede si difende in tv: «Perché passerella? Domandi a qualsiasi cittadino se non era orgoglioso che due ministri fossero lì. Avrei considerato offensivo non andare».
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