Ha finito di ridere
L’arresto e l’estradizione, dopo trentasette anni di latitanza, del delinquente comune pluriomicida nonché terrorista rosso Cesare Battisti è sicuramente una bella notizia.
Il suo ghigno beffardo immortalato nei salotti bene della sinistra parigina o sulle spiagge di Copacabana non umilierà più i parenti delle sue vittime, magistrati e investigatori che lo hanno condannato e inutilmente sorvegliato a distanza per decenni, gli italiani – non tutti – indignati dalla sua furba vigliaccheria. Già, perché quella di Battisti non è stata una latitanza eroica ma una passeggiata sulla passerella della sinistra internazionale con tanto di tappeto rosso, flash dei fotografi e applausi dei complici che nel tempo si sono alternati al suo fianco. Una compagnia variegata e con nomi altisonanti che comprende il presidente francese Mitterrand, quello brasiliano Lula, la prima dama francese Carla Bruni e un bel gruppetto di comunistoidi nostrani, da Saviano a Vauro.
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