Approvato il decretone, Conte: “Non promesse, ma progetto di cui vado fiero”
Niente reddito per un anno a chi si è dimesso – Non
hanno diritto al reddito di cittadinanza i nuclei familiari che hanno
tra i componenti soggetti disoccupati a seguito di dimissioni volontarie
nei dodici mesi successivi alla data delle dimissioni, fatte salve le
dimissioni per giusta causa. Non hanno diritto al reddito di
cittadinanza i soggetti che si trovano in stato detentivo, per tutta la
durata della pena, nonché coloro che sono ricoverati in istituti di cura
di lunga degenza o altre strutture residenziali a totale carico dello
Stato o di altra amministrazione pubblica. Nessun componente il nucleo
familiare deve essere intestatario a qualunque titolo o avente piena
disponibilità di autoveicoli immatricolati la prima volta nei sei mesi
antecedenti la richiesta, ovvero di autoveicoli di cilindrata superiore a
1.600 cc, nonché motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc,
immatricolati la prima volta nei due anni antecedenti, fatti salvi gli
autoveicoli e i motoveicoli per cui è prevista una agevolazione fiscale
in favore delle persone con disabilità ai sensi della disciplina
vigente.
Di Maio: “Reddito con Poste card, da febbraio sito web”
– A spiegare i dettagli del reddito di cittadinanza, la cui platea
sarà per il 50% al Sud e per il 50% al centro-Nord, è il vicepremier
Luigi Di Maio. “Per febbraio saremo pronti a pubblicare il sito internet
che dirà quali documenti sono da preparare e poi il sito da marzo sarà
attivo per recepire la documentazione. Non c’è bisogno di andare a
nessuno sportello se non si vuole. Possibile fare tutto con il portale”
ma in alternativa si potrà usare “un normale sportello postale” o ancora
i Caf. “Dopodiché l’Inps verifica e il reddito sarà erogato con una
normalissima carta elettronica di Poste italiane. Dopo l’accesso al
programma, entro 30 giorni, si sarà contattati dai soggetti attuatori”.
Sedici mesi di reddito a chi apre un’azienda
– Di Maio ha poi aggiunto che “un’impresa che assume chi prende il
reddito di cittadinanza arriva fino a 18 mesi di sgravi fiscali. Se chi
prende il reddito decide di aprire un’azienda riconosciamo fino a 16
mesi di assegno per avviarla. Perché questa misura serve anche a
stimolare l’autoimpiego e ad abbassare il costo del lavoro, su cui c’è
tanto da fare”.
Pensioni di cittadinanza da 780 euro a 1032 euro
– “Ci sono le pensioni di cittadinanza che stanno aspettando tanti
pensionati che vanno alla mensa dei poveri. Ci saranno 780 euro se il
pensionato vive da solo e per un nucleo fino a 1032 euro di pensione di
cittadinanza”. Lo ha detto il vicepremier Luigi Di Maio.
Tra le integrazioni al Rdc anche agevolazioni a trasporti e istruzione –
Possono prevedersi anche misure non monetarie a integrazione del
reddito di cittadinanza, quali misure agevolative per l’utilizzo di
trasporti pubblici, di sostegno alla casa, all’istruzione e alla tutela
della salute.
Pensioni quota 100 – Chi è nato
entro il 1956 e ha lavorato senza interruzioni almeno dal 1980 potrà
andare in pensione a partire da aprile: la cosiddetta “quota 100”
sperimentale per tre anni consente a chi ha maturato a fine 2018 almeno
62 anni di età e 38 di contributi di andare in pensione anticipata. La
norma è sperimentale per il 2019-21. “E’ un passaggio storico – ha
commentato il ministro dell’Interno, Matteo Salvini – e ovviamente
essendo una possibilità di scelta su quota 100 abbiamo fatto stime: se
ci saranno meno persone che per loro ragionamenti, faranno domanda, i
soldi che avanzeranno saranno reinvestiti in taglio delle tasse, se ci
saranno possibilità maggiori i soldi ci sono. Posso garantirlo. Non ci
sarà un avente diritto che si sentirà negare il diritto alla pensione”.
Statali già a quota 100 escono da agosto –
Ad uscire entro il primo agosto saranno tutti i lavoratori pubblici che
raggiungono quota 100 entro l’entrata in vigore del decreto che
introduce la nuova modalità per la pensione anticipata. In precedenza la
prima finestra era fissata a luglio ma era dedicata solo a chi
raggiungeva i requisiti entro il 31 dicembre 2018. Per chi matura i
requisiti successivamente la finestra resta di 6 mesi con 6 mesi di
preavviso. Per la scuola prima finestra a settembre con domande entro il
28 febbraio.
Le finestre per i lavoratori pubblici – E’
prevista una finestra trimestrale per i lavoratori privati che quindi
potranno andare in pensione da aprile. La platea che potrebbe accedere
alle misure è di cerca 315.000 persone ma è probabile che il numero sia
più contenuto a causa della norma del divieto di cumulo con l’attività
lavorativa fino all’età di vecchiaia. Potrebbe scoraggiare rispetto
all’uscita anticipata anche l’importo ridotto di pensione a fronte di
quello che si avrebbe avuto maturando i contributi fino all’età di
vecchiaia o alla pensione anticipata indipendente dall’età.
Quota 100 non cumulabile con altri redditi – La
pensione quota 100 non è cumulabile, a far data dal primo giorno di
decorrenza della pensione e fino alla maturazione dei requisiti per
l’accesso alla pensione di vecchiaia con i redditi da lavoro dipendente o
autonomo, ad eccezione di quelli derivanti da lavoro autonomo
occasionale nel limite previsto dalle disposizioni vigenti.
Clausola “salva-spesa” per quota 100 –
C’è una clausola “salva-spesa” anche per evitare sforamenti per
l’uscita anticipata con quota 100. E’ previsto un monitoraggio
bimestrale dell’Inps che, “nel caso in cui emergano scostamenti, anche
in via prospettica”, fa scattare i tagli ai ministeri competenti (in
questo caso al ministero del Lavoro) e, quando non sufficienti, altre
misure correttive come previsto dalla riforma del Bilancio dello Stato.
Subito Tfs a statali senza oneri per Stato – Per
il personale della pubblica amministrazione, nonché per il personale
degli enti pubblici di ricerca cui è liquidata la pensione quota 100,
l’indennità di fine servizio è corrisposta al momento in cui il soggetto
avrebbe maturato il diritto alla corresponsione della stessa. Per le
modalità di erogazione senza oneri a carico della finanza pubblica,
servirà poi un Dpcm su proposta del ministro della Pa di concerto con
Mef e Ministero del Lavoro Fondi bilaterali. I fondi di solidarietà
bilaterali potranno erogare un assegno straordinario per il sostegno al
reddito a lavoratori che raggiungano i requisiti previsti per l’accesso
quota 100 nei successivi tre anni. Quindi si potrà accedere a questo
strumento avendo almeno 59 anni di eta’ e andare in pensione a 62 nel
2021.
Pace contributiva – Sempre in via
sperimentale per tre anni chi è interamente nel sistema contributivo (e
non ha quindi versamenti prima del 1996) potrà riscattare fino a cinque
anni di contributi purché per periodi per i quali non fosse prevista
contribuzione obbligatoria (quindi buchi contributivi o periodi di
congedo facoltativo, aspettative ecc).
Le regole per lʼaccesso al reddito di cittadinanza
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Prorogati Ape sociale e opzione donna – Sarà
possibile andare in pensione con queste due misure anche nel 2019. Per
opzione donna bisogna essere nate entro il 1960 (1959 le autonome) ed
avere almeno 35 anni di contributi. E’ prevista la decorrenza di un
anno. Reintroduzione Cda Inps – Il Consiglio di amministrazione
dell’Inps è ripristinato e sarà composto dal presidente e dal altri
quattro membri. Entro 60 giorni dall’entrata in vigore del decreto
devono essere nominati i nuovi presidenti di Inps e Inail.
Sconto per riscatto università fino agli under 45 – Arriva
anche il riscatto con lo sconto degli anni dell’università per gli
under 45, che abbiano iniziato a lavorare dopo il 1996 e ricadono quindi
per intero nel regime contributivo. La misura agevola i giovani con
carriere discontinue a “coprire” buchi contributivi con costi limitati.
Si prevede che si possano riscattare fino a 5 anni con un versamento
minimo.
Le principali regole della pensione a “quota 100”
TGCOM
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